Quirinale, fumata nera alla terza votazione per il presidente della Repubblica

Nuova fumata nera alla terza votazione per il presidente della Repubblica.  Su Sergio Mattarella auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell’Italia, è l’appello che Matteo Renzi rivolge ai partiti di maggioranza e opposizione sottolineando che è una scelta che interpella tutti e non solo un partito. “Come deciso ieri con Silvio Berlusconi e approvato all’assemblea dei grandi elettori confermiamo che dalla quarta votazione Forza Italia voterà scheda bianca”. è quanto ribadiscono i capigruppo Fi Paolo Romani e Renato Brunetta. Matteo Renzi ha incontrato alla Camera, a quanto si apprende, Angelino Alfano. Il premier ha chiesto a Ncd di ripensare la decisione di votare scheda bianca alla quarta votazione, sostenendo l’incoerenza di non votare Sergio Mattarella. Girandola di riunioni nel centrodestra in vista della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. A palazzo Giustiniani, a quanto si apprende, c’è stato un incontro tra Denis Verdini, Gianni Letta, Pier Ferdinando Casini, Lorenzo Cesa, e Angelino Alfano. M5S riunisce stasera parlamentari su 4/o voto e la riunione è stata convocata alle 21 per decidere come procedere per il quarto scrutinio. “Come ho detto ieri non ho nulla contro Mattarella, ma non è un nome condiviso, Renzi ha sbagliato il metodo per cui politicamente non si può appoggiare questa candidatura”, a ribadirlo è Silvio Berlusconi in collegamento telefonico con i vertici azzurri di Camera e Senato riuniti a Montecitorio. L’ex capo del governo, a quanto raccontano alcuni presenti, avrebbe espresso ancora una volta l’indicazione di votare scheda bianca ma l’invito rivolto dallo stato maggiore azzurro è quello di considerare altre soluzioni, una fra tutte quelle di non prendere parte alla votazione. “Presidente”, è stato il ragionamento fatto dai vertici Fi, “con la scheda bianca diamo la possibilità ai fittiani e a tutti quelli che vogliono metterti in difficoltà di votare Mattarella per dimostrare che non hai più il controllo del partito”. Una considerazione questa che avrebbe quindi portato il Cavaliere a delegare i vertici su quale sia ‘tecnicamente’ la strada migliore da percorrere. La decisione sarà presa in una nuova riunione in programma questa sera dopo il terzo scrutinio. Per ora dunque l’ex capo del governo prende tempo, valutando bene cosa fare. Dentro Fi le voci gli scenari si moltiplicano e c’è chi pensa che alla fine l’ex premier possa cambiare totalmente le carte in tavola e magari dare il via libera ad appoggiare la candidatura proposta da Renzi. Per Sacconi il punto è politico e resta scheda bianca , Il punto è politico e non riguarda la persona di Matterella. Il punto è che c’è un cambio di maggioranza, il Pd ha vestito con la divisa dei Soviet un giudice costituzionale democristiano, aggiunge. In vista della quarta votazione, cresce la tensione in Fi e Ncd dopo lo strappo su Sergio Mattarella gli azzurri sono orientati ad uscire dall’aula mentre Ncd sarebbe spaccato tra chi spinge per scegliere il candidato Pd e chi vuole tenere l’asse con Silvio Berlusconi. Il Pd non rinuncia ad allargare il consenso sul giudice costituzionale e lavora sia su Fi sia su Ncd per convincerli a ripensare la decisione. Il sottosegretario Luca Lotti risponde a brutto muso al pasdaran azzurro Renato Brunetta, per il quale Matteo Renzi, dopo aver “rotto il patto” con il Cavaliere, “non ha più la maggioranza e quindi andrà alle elezioni anticipate”. Ma, più che le minacce, nel Pd sono al lavoro i pontieri: il ministro Maria Elena Boschi parla a lungo, per ora senza successo, con Maurizio Sacconi per far cambiare idea a Ncd. Mi auguro ci sia la possibilità di ricucire i rapporti, c’è tanto lavoro da fare, ammette il ministro renziano. Ma per la mattinata, i tentativi di mediazione sono andati a vuoto. Acque agitate dentro Fi dove in molti vorrebbero rimettere in discussione la decisione di Berlusconi di andare domani sulla scheda bianca. Gli azzurri, in una serie di riunioni, hanno valutato seriamente l’opzione di non votare proprio, opzione che il vicesegretario dem Lorenzo Guerini giudica una scelta sbagliata, sperando in un ripensamento su Mattarella. Le mosse di Fi agitano anche Ncd. “Noi domani voteremo scheda bianca ma nell’incontro con Fi parleremo anche di questo”, sostiene il capogruppo Ncd Nunzia De Girolamo. Il partito di Angelino Alfano è diviso al suo interno: alcuni, tra i quali il ministro Beatrice Lorenzin e l’ala siciliana del partito, vogliono sostenere Mattarella e l’alleanza con Matteo Renzi. Mentre un’altra area, che comprende il ministro Maurizio Lupi, insiste per fare asse con Forza Italia e seguire le scelte che faranno domani gli azzurri. Tensioni che inevitabilmente si intrecciano sul futuro delle riforme. Ma il Pd garantisce che il governo andrà comunque avanti. “Chi si sfila” dal percorso delle riforme, sostiene Guerini, “dovrà farlo di fronte al Paese. Ci siamo assunti tutti una responsabilità, le riforme devono andare avanti”.

Ecco i risultati della seconda votazione:

  • Presenti e votanti: 953
    Maggioranza: 673
  • Imposimato, 123
    Feltri, 51
    Castellina, 34
    Bonino, 23
    Rodotà, 22
    Sabelli, 14
    Gualdani, 10
    Pagano, 7
    Versace, 6
    Prodi, 5
    Severino, 5
    Mattarella, 4
    Razzi, 4
    Sangalli, 4
    Greggio, 3
    Guerra, 3
    Messina, 3
    Barani, 3
    Bersani, 2
    Cimmino, 2
    Finocchiaro, 2
    Frattini, 2
    Marinetti, 2
    Scognamiglio, 2
  • Voti dispersi, 143
    Schede bianche, 531
    Schede nulle, 26.

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