La migliore Roma della stagione regala al Chelsea un incubo degno della notte di Halloween. All’Olimpico finisce come forse nemmeno il piu’ ottimista dei tifosi giallorossi avrebbe potuto desiderare, un 3-0 che non ammette repliche e sancisce la superiorità di Dzeko e soci non solo sui Blues ma anche nel girone C di Champions, dove ora sono al primo posto. Vincendo nell’ultimo turno in casa con il Qarabag la Roma si assicurerà la qualificazione, intanto affronterà la trasferta nel nuovo stadio dell’Atletico Madrid: ma la squadra vista questa sera non teme nessuno e fa sognare anche in prospettiva campionato. Tutto sta a confermarsi, a cominciare dal match di domenica a Firenze, campo sempre insidioso per la squadra della capitale.

 Vittoria netta ai danni di un Chelsea incapace di reagire e sottomesso dalla devastante condizione fisica e mentale dei giallorossi che hanno interpretato in maniera impeccabile la partita più difficile dell’anno. Il 3-0 omaggia Di Francesco e i suoi: una preparazione perfetta premiata da una splendida gestione della situazione di vantaggio che ha portato alla vittoria in larga scala.

Il Chelsea spreca un’occasione dopo una manciata di secondi e sul rovesciamento di fronte incassa il gol dell’1-0 grazie ad una sponda aerea perfetta di Edin Dzeko per El Shaarawy che scarica un collo esterno destro imprendibile per Courtois quando le lancette non hanno ancora completato il primo giro.

La Roma riesce a respingere ogni offensiva avversaria ed arriva l’episodio che cambia definitivamente la partita: Rudiger lascia scorrere un pallone che giudica innocuo verso Courtois ma non si accorge che tra lui ed il portiere belga c’è El Shaarawy che con una zampata intelligente segna la sua doppietta e corona uno splendido momento di forma.

 La Roma  grazie ad una perfetta copertura del campo riesce a rendersi pericolosa in ripartenza e quando cala fisicamente il Chelsea arriva la punizione finale: Perotti in slalom riesce a liberare un tiro di destro che non può prendere Courtois e fa esplodere l’Olimpico per la terza volta.