Affare da capogiro per Venezia le nozze di Besos, con un impatto economico di quasi un miliardo di euro, come certifica l’Ufficio Statistica del Ministero del Turismo

Massimo Cacciari va dritto al punto senza girarci troppo intorno, sulle nozze dell’ultra miliardario Bezos a Venezia ma,  del resto, non è certo la prima volta che la Serenissima, si trova al centro di una tempesta.  Parliamo di chiacchiere, pettegolezzi e di una montagna di sciocchezze che rischia di affogare ogni residuo di buon senso. A mettere ordine nel caos ci pensa  Massimo Cacciari, già sindaco della città per dodici anni, con una voce che si leva contro la banalizzazione e la strumentalizzazione.

La notizia del matrimonio di Jeff Bezos a Venezia ha scatenato un putiferio di reazioni, culminato in quelle che Cacciari definisce senza mezzi termini «voci di corridoio e insurrezioni popolari» che alimentano un gossip di fondo che rilancia l’evento lagunare dell’anno. Ma al filosofo di questo matrimonio «non frega niente»,  come ammette lui stesso con lucida trasparenza dalle colone de la Repubblica che lo ha intervistato.

Cacciari non risparmia critiche nemmeno ai “No Bezos”, bollandoli come autori di “sciocchezze”, pur sottolineando che, se fosse stato ancora sindaco, avrebbe ignorato “mister Amazon” e non l’avrebbe invitato. Un’affermazione che suona come una picconata all’attuale primo cittadino Brugnaro, il quale aveva invece assicurato l’invito. Ma al di là delle polemiche locali, è la capacità dell’evento di “illuminare” gli aspetti laterali che interessa al filosofo.

E allora, il mantra secondo cui il matrimonio di Bezos avrebbe acceso i riflettori sull’agonia di Venezia, è prontamente smentito da Cacciari: «Falso», sentenzia, «sono sicuro che nessuna luce brilli e che del nostro destino non interessi nulla a nessuno». Il vero problema, secondo il filosofo, non è l’indifferenza, ma «la montagna di sciocchezze che si dicono per confondere le acque della laguna…

Cacciari si lancia in un’analisi impietosa della retorica dominante: «Se si infilano in un frullatore Bezos, Venezia, le guerre, Trump, le ingiustizie, la distruzione del pianeta, il capitalismo, l’evasione fiscale, l’overtourism, il lusso e via elencando, esce un liquido in cui nulla è più distinguibile». Una confusione calcolata, che «mira a impedire la comprensione dei problemi». Un’accusa gravissima all’intossicazione informativa, alla miscellanea di argomenti slegati, e che serve solo a disorientare e a impedire un’analisi lucida e profonda delle questioni che contano.

E le nozze di Bezos, in tutto questo, cosa c’entrano? «Nulla», risponde Cacciari. La sua presenza non è per «liberare Venezia, o a salvarla con donazioni e promozione«. È qui per «confermare che la si aiuta solo a patto che accetti di essere il palcoscenico a disposizione di chi ha bisogno di visibilità, o di ostentare il proprio potere». Le presunte donazioni di 3 milioni? «Briciole sparse perché detraibili dalle tasse grazie alle Fondazioni. Venezia nemmeno se ne accorge», conclude il filosofo.

La riflessione di Cacciari si fa qui più amara e profonda: «Il denaro è l’ultimo dio dell’umanità e se parliamo di oro Venezia non è un’isola». Ma se l’oro diventa il dio, allora «il muro della democrazia crolla».

Ma, a dispetto di quel che pensa Cacciari, le nozze tra Jeff Bezos e Lauren Sanchez a Venezia, con oltre 200 ospiti previsti, e un indotto rilevante per l’intero sistema dell’accoglienza e dei servizi, potrebbe infatti generare un impatto economico complessivo di circa da capogiro: quasi un miliardo di euro. Nel dettaglio la stima è di 957,3 milioni di euro, pari a quasi il 68% del fatturato turistico annuale della città. E’ la stima dell’Ufficio Statistica del ministero del Turismo, elaborata su dati JFC e dell’Ufficio Statistico della Regione Veneto.

Il matrimonio, spiega il ministero, rappresenta “un evento di eccezionale rilevanza per l’Italia e per Venezia, soprattutto in un momento di flessione per il turismo cittadino, che nei primi mesi del 2025 ha registrato un calo del 6,7% nei pernottamenti (dato legato anche all’introduzione del ticket d’ingresso)”.

Le nozze di Bezos rappresentano “un segnale forte della crescente centralità dell’Italia nel panorama turistico internazionale – commenta il ministro del Turismo Daniela Santanché – Eventi come questo rafforzano la nostra immagine globale, generano occupazione, promuovono il territorio e attraggono nuovi flussi turistici qualificati. La visibilità mediatica mondiale – prosegue Santanché – rafforza anche il posizionamento della nostra nazione nel segmento dei matrimoni, in forte espansione, che per il 2025 prevede oltre 600 eventi già programmati”.

“Ringrazio Jeff Bezos e tutti coloro che scelgono l’Italia come cornice per celebrare i momenti più importanti della loro vita. Ora più che mai – conclude – serve abbandonare le polemiche e concentrarsi sulle opportunità. Questo non è solo un evento privato, ma un volano concreto per l’intero comparto. Venezia ha tutte le carte in regola per trasformarlo in un’occasione di rilancio e promozione”.

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