Stato Islamico ed ostaggi

E’ realmente una corsa quella che si terrà per salvare il quarto ostaggio dell’Is, il britannico Alan Henning, catturato mentre svolgeva una missione umanitaria. David Cameron si dice pronto ad ogni misura per distruggere gli estremisti dello Stato Islamico, ed è la risposta alla decapitazione di David Haines, che lo stesso Cameron definisce “un eroe britannico”. Sono di fatto aperte tutte le opzioni per Londra, a partire dall’invio in Medio Oriente dei Sas, le celebri forze speciali del suo esercito, per catturare od uccidere “Jihad John”, il fondamentalista islamico inglese che legge le condanne a morte nei videomessaggi, fino all’invio dell’aviazione britannica, che di fatto affiancherà i raid aerei americani. Secondo alcune indiscrezioni i commandos dei Sas sarebbero già partiti per la Siria. Air Service è un reggimento speciale dell’esercito britannico, costituito nel 1950 sulla base di un corpo nato nel 1941 per portare operazioni oltre le linee tedesche. Protagonisti di missioni ad alto rischio, gli uomini del Sas sono considerati tra le migliori truppe speciali, se non le migliori in assoluto. La stessa “Delta Force” americana è stata fondata da un ufficiale che faceva da collegamento con i Sas. Le prigioni del Califfato contano ancora 12 ostaggi occidentali e l’Is ha già mostrato il volto di Alan Henning, cooperante inglese di Manchester per una Ong islamica che lavorava nei campi di rifugiati di Idlib,   catturato in Siria nel Natale scorso. Londra e Washington si sono opposte ad ogni forma di patto con i terroristi a differenza di altri paesi dell’Europa continentale. Federico Motka, in cella con David Haines per molti mesi,  è stato poi liberato ritornando in Italia mentre Haines è stato decapitato. Il governo italiano ha sempre smentito il pagamento di un riscatto ma la differenza di strategia tra i paesi dell’Europa è al centro di una polemica. Obama è fortemente irritato verso Francois Hollande perchè “a parole dice che neanche la Francia paga per i riscatti, mentre in realtà lo fa”. In realtà si sarebbe di fronte ad un “si fa, ma non lo si dice”. Ieri il sottosegretario agli esteri, Mario Giro,  ha apertamente spiegato l’approccio della Farnesina,  che predilige le considerazioni umanitarie: “La politica dell’Italia è di riportare a casa tutti gli ostaggi, non importa come.  Ogni paese è sovrano per quanto riguarda la scelta se trattare o meno con i rapitori. E l’Italia non abbandona nessuno, provando a fare di tutto, con mezzi leciti e possibili, e sempre nell’ambito del riserbo”. In Siria restano nelle mani dei sequestratori Padre Dall’Oglio e le due cooperanti Vanessa Marzullo e Greta Ramelli.

Cocis

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