Lega: gli 11 diamanti e i 350mila euro sequestrati tornano nelle casse del partito

La Procura di Milano ha disposto la revoca del sequestro degli 11 diamanti trovati all’ex tesoriere della Lega Francesco Belisto e dei 350 mila euro depositati presso un notaio di Rovigo dal consulente Paolo Scala. Tali beni erano stati tolti dalle casse del Carroccio nell’ambito dell’inchiesta sui fondi del partito padano. A richiedere il dissequestro,  l’avvocato Domenico Aiello, legale della Lega.

Come si legge nel provvedimento firmato dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e i pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini, titolari dell’inchiesta che vede indagati, tra gli altri, Umberto Bossi e i due figli Renzo e Riccardo, “non vi è dubbio” che la proprietà dei beni dissequestrati è del “Partito Politico ‘Lega Nord'” I diamanti, il cui valore si aggira attorno ai 400 mila euro, vennero sequestrati dalla Gdf lo scorso 23 aprile dopo che Belsito, una settimana prima, li aveva restituiti assieme ai lingotti d’oro (il loro valore è di 200 mila euro) e a un’Audi A6 in via Bellerio. Secondo gli accertamenti i preziosi e i lingotti farebbero parte degli investimenti ‘creativi’ fatti dall’ex tesoriere con i fondi del Carroccio. I 350 mila euro, sequestrati sempre cinque mesi fa all’ imprenditore Paolo Bonnet, anche lui indagato, sarebbero una tranche dell’operazione effettuata a Cipro di 1,2 milioni. Per gli inquirenti, in Italia, erano rientrati solo 850 mila euro del totale. I 350 mila euro erano poi stati depositati da Scala presso lo studio del notaio Alessandro Wurzer di Badia Polesine in provincia di Rovigo. Diamanti e denaro sono quindi ritornati nella disponibilità della Lega.

 

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