Giornata del Made in Italy: numeri da record. Meloni al Vinitaly: ‘Saremo implacabili contro la concorrenza sleale al nostro made in Italy’

“Sono giornate complesse, ma ci ho tenuto a essere qui oggi, a ribadire valore e centralità che questo governo attribuisce al mondo dell’agricoltura, le eccellenze degli agricoltori italiani fanno un pezzo significativo del nostro made in italy”. Così la premier Giorgia Meloni che ha voluto essere presente alla 56esima edizione di Vinitaly.

“Sono contenta di essere qui – ha detto la premier – alla prima giornata nazionale del Made in Italy, una giornata che questo governo ha voluto, per sottolineare il valore che ha il made Italy. E ve lo dice chi ha viaggiato tanto e ha potuto verificarlo nel mondo”. Meloni ha sottolineato la volontà dell’esecutivo di imprimere una svolta nel sostegno a un settore di eccellenza italiana con una legge ad hoc che ha istituito la Giornata del made in Italy, non a caso collocato nel giorno della nascita di Leonardo, “forse il più grande genio italiano”.

L’obiettivo è chiaro e ambizioso, ha fatto capire Meloni che ha visitato i padiglioni della fiera, partire da quelli del Masaf e della Regione Veneto, accompagnata dai ministri Lollobrigida, Santanchè. Poi, incontrando gli studenti, ha premiato alcuni istituti agrari. “Saremo  implacabili contro chi pensa di poter usare il nome italiano per portare avanti e vendere prodotti che non hanno neanche lontanamente l’eccellenza che l’Italia può vantare. E intendiamo farlo a ogni livello”. Meloni ha esposto le misure di protezione dalla concorrenza sleale, dall’italian sounding, dalla contraffazione. Che ogni anno drenano dal sistema Italia decine di miliardi di euro e “compromettono anche la qualità della nostra eccellenza e del nostro nome”.

“Gli agricoltori – ha aggiunto – sono i primi bio-regolatori. Chi pensa che per difendere l’ambiente bisogna cacciare l’uomo, immagina un mondo che non esiste. Nel mondo reale noi abbiamo bisogno dell’opera dell’uomo per difendere la nostra natura e per difendere anche la nostra capacità di trasmetterla alle giovani generazioni”. Parole confermate dai fatti, con l’aumento delle risorse per il comparto agricolo da 5 a 8 miliardi con la revisione del Pnrr.

Dal made in Italy passa la nostra identità “ma se non lo spieghiamo ai nostri ragazzi nessuna norma farà la differenza”, ha precisato. “Testa, cuore mani: questo è quello che ha fatto il Made in Italy. Qualcuno ci ha venduto nel tempo che l’istruzione tecnica fosse di serie B e che per essere una persona di un certo livello dovevi fare il liceo. E allora lo abbiamo chiamato Liceo del Made in Italy.

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