Immigrazione tra Minniti e Meloni

Martedì Jean Claude Junker irritato per quell’aula vuota (una trentina appena i presenti) ha definito il Parlamento europeo (e soprattutto i parlamentari) ridicolo. Antonio Tajani, presidente italiano lo ha rimbrottato. Si doveva parlare di governo dei flussi migratori visto che siamo in piena, consueta emergenza estiva. Ma la cosa non sembra interessare i parlamentari europei. Allo stesso tempo la cosa, però, non sembra mobilitare troppo la Commissione Europea, cioè Junker, che in questi mesi ha proposto piani che sono stati immediatamente trasformati in carta straccia. Tajani, poi, da italiano farebbe bene a tacere e a vergognarsi un po’. Davanti ai microfoni televisivi e sui social, la questione migratoria segnala una folla di “leoni” italici. Matteo Salvini che sta costruendo i suoi successi, è, ad esempio, un parlamentare europeo: come mai non era presente? E che fine ha fatto la pattuglia pentastellata pure così attiva in Italia sul fronte della polemica anti-governativa con i vari Grillo, Di Maio, Di Battista? Ma non è che le forze di governo stiano messe meglio.

Nella settimana in cui Minniti lancia avvertimenti in cui vengono firmati accordi con la Francia che Parigi cestina il giorno dopo, il senso dell’allarme e di generale mobilitazione non emerge certo dalla invisibile presenza sugli scranni del parlamento europeo.

Martedì Jean Claude Junker irritato per quell’aula vuota ha definito il Parlamento europeo,  e soprattutto i parlamentari,  ridicolo. Si doveva parlare di governo dei flussi migratori visto che siamo in piena, consueta emergenza estiva. Ma la cosa non sembra interessare i parlamentari europei. Allo stesso tempo la cosa, però, non sembra mobilitare troppo la Commissione Europea, cioè Junker, che in questi mesi ha proposto piani che sono stati immediatamente trasformati in carta straccia.

Ormai i contributi degli immigrati sono parte insostituibile del sistema previdenziale. Tanto che rinunziare al lavoro degli immigrati nei prossimi anni vorrebbe dire rinunciare a circa 38 miliardi di euro. Del resto i lavoratori stranieri che arrivano in Italia sono sempre più giovani, aumentati nell’ultimo periodo di 150 mila unità e questo, ovviamente, si traduce in ossigeno per le casse dell’Inps. A maggior ragione però occorrerà non solo una cultura dell’accoglienza chiara, ma anche una ferma opposizione a nuove forme di sfruttamento ed al lavoro nero.

Intanto la questione sociale dei redditi delle fasce sociali più sfavorite è ben lungi dall’essere risolta. Boeri ricorda che il reddito di inclusione è un passo avanti ma insufficiente, c’è tutta aperta la questione di una copertura del reddito a chi termina le varie forme di sostegno durante la disoccupazione. E ci sono 5,8 milioni di pensionati sotto i mille euro. Per non parlare, diciamo noi, della questione del tutto irrisolta del futuro previdenziale dei giovani,come pure del rapporto fra sanità e condizione anziana.

Nel frattempo  sulla questione dell’immigrazione si pronuncia Giorgia Meloni in replica al ministro Minniti alla Camera. In tempo reale sul profilo Fb della leader di FdI decine di migliaia di commenti e di consensi. Non si gioca solo una partita di consenso di breve periodo,  ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti nella sua informativa urgente alla Camera,  ma la tenuta del tessuto connettivo del nostro Paese, un pezzo di futuro della nostra democrazia. Minniti ha ribadito la scarsità dei fondi da parte dell’Ue per fronteggiare l’emergenza immigrazione in Italia e la necessità ancora una volta di risolvere in Libia la crisi che porta sulle coste italiane decine di sbarchi a settimana. Al ministro ha risposto la segretaria di Fratelli d’Italia con una serie di battute fulminanti:   ‘L’informative del ministro è debole e fumosa, ecco perché. Purtroppo oggi la ascolto e quasi mi viene da rimpiangere Alfano. Ma le faccio i complimenti perché in pieno stile renziano ha gettato molto fumo negli occhi e dato poche risposte: se si mettesse anche lei a fare delle slide e istituisse un bonus per i clandestini allora potrebbe contendere a Renzi la guida del Pd’. Quel che è mancato nell’intervento di Minniti sono state soprattutto le novità, almeno rispetto a quanto già annunciato dal governo. Dai banchi del governo è stato lanciato anche un appello alla collaborazione rivolto ai partiti di opposizione, la Meloni in grande forma ha risposto: ‘Fratelli d’Italia accoglie l’appello alla responsabilità e proprio per questo non vi aiuteremo a favorire l’invasione dell’Italia che state progettando. Il problema della nostra Nazione non sono i suoi confini e le sue coste: il problema dell’Italia è avere il Pd. L’unica proposta seria da fare ma sulla quale non date risposte è chiedere alla Ue solidarietà per un blocco navale al largo delle coste libiche con una missione europea, un accordo coi governi libici che costerebbe meno di quello che spendiamo per foraggiare le cooperative amiche del governo, l’apertura in Africa dei centri per stabilire chi è rifugiato e chi no e da lì distribuzione nei 27 paesi della Ue di chi ne ha diritto. Fratelli d’Italia continua a ritenere, per senso di responsabilità, di dovervi mandare a casa per dare a questa nazione un governo che faccia i suoi interessi e non quelli degli africani’.

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