‘Il salotto di Marcia Sedoc’ incontra Cristian Stelluti

Cristian Stelluti è un  volto noto di cinema e tv, persona di talento che affronta le sfide che  il suo mestiere gli impone, con cui andare avanti e dritto verso il proprio obiettivo, ma sempre fuori  dalle logiche auto celebrative. Cristian è una persona normalissima, che fin da ragazzo ha inseguito i propri sogni a costo di perdere altri lavori redditizi e successi in altri campi.  E’ figlio di operai,  ha 3 fratelli e, come tanti, i suoi genitori speravano di vederlo assunto al catasto,  o in qualche cantiere a fare il geometra. Il giorno in cui si è diplomato ha detto ai genitori che non continuava gli studi e che non avrebbe mai fatto il geometra. Voleva fare l’attore, vedeva la vita come una cosa troppo magica e affascinante per svilirla lavorando in una ditta, in un ufficio o in un cantiere. Recitare gli ha permesso di scoprire sfumature molto profonde di se stesso.  Da giovanissimo voleva fare il modello ma veniva respinto da tutte le agenzie di moda di Milano perché  non aveva i canoni di bellezza previsti. Nel teatro il suo fisico muscoloso lo ha spesso ostacolato e il suo agente dell’epoca lo convinse che doveva apparire brutto, con la barba, vestito da sfigato altrimenti i registi non lo avrebbero mai visto come un attore impegnato. Perse 7 kg e a poco a poco cominciò a presentarsi ai provini senza energia, perché aveva perso quell’entusiasmo che lo aveva sempre contraddistinto. Anni fa, un programma che doveva andare in onda su Rai Uno fu cassato e il regista e il protagonista del programma, lo scrittore ribelle Massimo Fini, decisero quindi di portarlo in teatro. ‘Cyrano se vi pare’, che  fu la piece più importante della sua vita, con una lunga tournèe nazionale in cui percepì la sua intelligenza intuitiva. Intelligenza intuitiva che riesce a trasfondere nei ruoli che interpreta. Cristian è  un uomo in continua ricerca e si è  imbattuto in studi medici che lo hanno  portato ad esser vegano. Lo incontro a Roma e non mi lascio sfuggire l’occasione di intervistarlo:

 

Cristian, come è iniziato il tuo amore per il cinema?

 

 Avevo circa 12  o 13 anni e insieme a mio fratello costruimmo una vera e propria videoteca in casa, occupando tutti i mobili di mia madre costretta a sbarazzarsi di tutti gli oggetti in porcellana riposti all’interno. Avevamo creato anche un archivio in cui erano catalogati i film in avventura/commedia e dramma. Non ti dico che tutti i week end si presentavano amici e parenti per avere in prestito film su promessa di non rovinarli e non perderli. Con il passare degli anni l’amore  per il cinema non mi ha mai abbandonato fino a quando ho avuto l’occasione di partecipare ad un provino per un film Rai. Presi la cosa come un gioco ma quando poi mi rividi in tv il mio ego esplose e cominciai a studiare recitazione e a sostenere un casting dopo l’altro. Solo intorno ai 20 anni l’ego e la voglia di apparire si trasformarono in vera e propria passione per la recitazione.

Che consiglio dai ai giovani che vogliono fare gli attori?

Recitate ovunque!!! Dalle recite dell’oratorio ai cortometraggi amatoriali, dalle piece teatrali sotto pagate ai film indipendenti. La vera scuola è quella che fate su di un palco, nelle piazze o davanti alla telecamera di un set, sperimentate tutte le forme di recitazioni che avete appreso e poi create quella più vicina alla vostra natura.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Due film molto interessanti ed uno di questi abbraccia la mia filosofia animalista/vegana.

Parlami degli ultimi tuoi film

Da poco è uscito ‘Inferno’ di Ron Howard. Avevo già partecipato in un altro suo film,’Rush’ girato a Londra. Sono un poco deluso di quest’ultimo perchè dopo una settimana di riprese tra Firenze e Budapest il mio personaggio è stato tagliato quasi del tutto. Capita…

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In uscita nel 2017 ho 3 film:

 

‘Due un pò così’,  una commedia firmata da Daniele Chiarello,che mi vede indossare i panni di un prete al fianco di Elio Angelini e Paolo Granci.

 

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‘Milano in the cage’ di Fabio Bastianello, un film duro sulla Milano underground. Parla della vera storia di Alberto Lato,un fighter di MMA con un passato abbastanza travagliato. Io interpreto il suo unico e migliore amico,un tossico che si mantiene spacciando.

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‘A Mors’ di Mauro Cartapani. Un film a cui tengo molto, non solo perchè sono il protagonista,  ma perchè è durato 4 anni, interamente finanziato dal regista, una persona geniale che ha investito i soldi dei suoi stipendi di conducente di autobus per realizzare il suo sogno. Il film ha una qualità altissima, è stata utilizzata una tecnologia all’avanguardia, 4 k, fotografia americana del bravissimo Tiziano Reguzzi. La storia e’ avvincente, con una squadra di 100 persone tra attori, maestranze e amici che si sono adoperati gratuitamente alla realizzazione dell’opera. Inoltre ho anche avuto a che fare con 12 lupi, addestrati e seguiti da professionisti ma sempre lupi erano. Cito parte del cast: Paolo Granci, Beatrice Gattai, Elisabetta Coraini, Francesco Giuffrida, Barbara Sirotti, Annarita Del Piano, Rocco Fasano, Simone Toffanin, Libero Stelluti, Federica Strozzi,Vera Pagliari, Giupi Boles, Evelyn veronica, Alberto Lato ed altri.

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Marcia Sedoc

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