Giorgia Meloni a Washington incontra Trump alla Casa Bianca per parlare di dazi e altro

Giorgia Meloni prima di volare a Washington non si è manifestata attraverso valutazioni o previsioni ma è stata sempre ispirata dalla prudenza e Palazzo Chigi è stato attento nel tentativo di derubricare la missione europea in un significativo incontro bilaterale, quasi fosse di prammatica. Alla Casa Bianca c’è una nuova amministrazione e un incontro ufficiale con il governo italiano ancora non c’era mai stato. Si è parlato di dazi, ma non solo di quelli. Il tentativo di ridimensionare il tutto mette in chiara luce quanto la premier temeva di tornare in Europa con un nulla di fatto. Però riportare l’incontro di a un semplice incontro bilaterale non era possibile. L’attesa che si è creata nei giorni scorsi è stata troppo alta e del resto Meloni arriva dopo frequenti contatti con la presidente della Commissione europea von der Leyen, l’ultimo mercoledì sera subito dopo il vertice con i vicepremier e i ministri Giorgetti, Crosetto e Foti nel quale era stato fatto per l’ultima volta il punto sulla situazione. Negare che la premier sia negli Usa anche e soprattutto col ruolo di ambasciatrice della Ue, sia pur informalmente, è proprio impossibile.

È proprio questo ruolo effettivo anche se non ufficiale che ha reso così importante ma anche così rischiosa la missione per Giorgia Meloni. Se dimostrerà nei fatti di trovare ascolto presso una Casa Bianca oggi considerata non una mina vagante ma un ordigno nucleare vagante le sue azioni in Europa arriveranno al cielo. Avrà voce in capitolo su tutte le scelte importanti e delicatissime che aspettano la Ue negli ultimi mesi, dall’Ucraina ai dazi. Sarà promossa sul campo a leader europea di prima grandezza e il riflesso anche in termini di consenso interno in Italia sarà inevitabile. Se invece tutto si risolveva in gentili frasi di circostanza e verrà acclarato che su Donald Trump la leader della destra italiana non ha alcun ascendente quelle stesse azioni in Europa precipiteranno e di conseguenza l’Italia avrà nei prossimi e cruciali mesi pochissima voce in capitolo. Solo che uscirne a testa alta nella sostanza e non solo nelle pacche sulle spalle non è stato facile.

L’obiettivo concordato dalla premier italiana e dalla presidente europea è tanto chiaro quanto distante: eliminazione di ogni dazio tra Usa e Ue, zona di libero scambio occidentale. Però ha già provato a metterla sul tavolo l’incaricato ufficiale europeo della trattativa, il commissario al Commercio Sefcovic, e si è sentito rispondere picche non più tardi di due giorni fa. È molto difficile immaginare che la premier italiana, nonostante i vantati buoni rapporti con Trump, possa ottenere di più. Insisterà quindi sulla necessità di un incontro diretto tra la sua amica Ursula e il presidente americano, in vista di un vertice Usa-Ue che almeno negli auspici dovrebbe appianare le cose tra le due sponde dell’Atlantico. Non sarebbe un risultato trionfale ma neppure un tornare a mani vuote e con la coda fra le gambe.

L’obiettivo principale di questo viaggio è affrontare la questione dei dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti sull’Unione Europea, che stanno mettendo a rischio l’economia italiana. Ma non si parlerà solo di commercio: sul tavolo ci sono anche temi come la difesa, l’energia e i rapporti tra Europa e Stati Uniti in un momento di grande incertezza globale.

Negli ultimi mesi, Trump ha introdotto dazi pesanti sui prodotti europei, tra cui un 25% su acciaio, alluminio e automobili, e un 20% su molti altri beni. Questi dazi colpiscono duramente l’Italia, che dipende molto dalle esportazioni verso gli Stati Uniti: pensiamo a settori come l’automobile (ad esempio Stellantis), la moda, i macchinari e l’agroalimentare, con prodotti come vino e formaggi. Secondo alcune stime, l’Italia potrebbe perdere tra lo 0,4% e lo 0,6% del suo PIL nei prossimi due anni, con oltre 50.000 posti di lavoro a rischio.

Meloni, che è la prima leader europea a incontrare Trump dopo l’inizio di questa “guerra commerciale”, vuole evitare che la situazione peggiori. Il suo obiettivo è chiaro: proteggere le aziende italiane e mediare tra Stati Uniti e Unione Europea, cercando un accordo che possa fermare i dazi. Inoltre, l’Italia vuole rafforzare i suoi legami con gli USA, un alleato storico, in un momento in cui i rapporti transatlantici sono tesi non solo per il commercio, ma anche per questioni come la guerra in Ucraina e le politiche di difesa.

Trump ha accolto la presidente del Consiglio, in “total white”, tailleur bianco e scarpe abbinate, sull’uscio della Casa Bianca pronunciando le parole “great person”, “gran persona”. Le delegazioni si sono riunite nella Cabinet Room della Casa Bianca per il pranzo.

Sono sicura che possiamo fare un accordo, e sono qui per dare una mano”, ha detto Meloni sui negoziati tra Unione europea e Usa. “Voglio invitare il presidente Trump in visita ufficiale in Italia e capire se c’è la possibilità, quando viene, di organizzare un incontro con l’Unione europea”, ha proseguito la presidente del Consiglio.

“Penso che la cosa migliore sia parlare francamente delle esigenze che ognuno di noi ha e trovarci a metà strada… Sono qui per cercare la strada migliore” per renderci “più forti sulle due sponde dell’Atlantico. Qualcuno mi definisce una nazionalista dell’Occidente. Non so se sia la definizione giusta, ma sono sicura che insieme siamo più forti”.

Meloni ”ha tanto talento. E’ una giovane leader, sono molto orgoglioso di trovarmi qui con lei, non può andare meglio di così”, ha detto Trump rispondendo alle domande sulla leader italiana. ”Ritengo che abbia svolto un ottimo lavoro in Italia, siamo molto fieri di lei”, ha aggiunto Trump. “E’ uno dei veri leader del mondo. Penso che sia un ottimo primo ministro e penso che stia facendo un lavoro fantastico”, ha aggiunto.

Sul tema dei dazi “avremo pochissimi problemi per raggiungere un accordo con l’Unione europea e con chiunque altro. Abbiamo qualcosa che tutti vogliono”, ha detto Trump riferendosi al mercato e ai consumatori americani. Il presidente americano si è sicuro “al 100% che ci sarà un accordo commerciale” con l’Unione Europea.

“Ma sarà un accordo equo”, ha aggiunto. “Faremo un accordo con la Cina, un ottimo accordo. Lo vedrete”, ha risposto Trump alle domande sulle tensioni commerciali con Pechino.

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