Ancora una notte di proteste contro l’elezione di Donald Trump. Le manifestazioni proseguono per la seconda notte consecutiva in diverse città americane, tra le quali Los Angeles, Washington e New York, dove si è tenuto un altro raduno sotto la Trump Tower. La polizia di Portland, nell’Oregon, è intervenuta per fermare una manifestazione contro il presidente degenerata in rivolta. Automobili danneggiate, edifici vandalizzati, principi di incendio: a Portland, in Oregon, le proteste contro l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca sono sfociate nella violenza. La polizia in un ‘tweet’ ha preannunciato la mano dura: ‘A causa di un diffuso comportamento criminale e pericoloso, la protesta e’ adesso considerata una rivolta. La gente è avvisata’, ha scritto. A Portland le proteste sono cominciate in maniera pacifica, con i manifestanti – qualche migliaia – che camminavano a braccetto e e rallentavano il traffico. Intorno alle 19 ora locale sono pero’ cominciati gli atti di vandalismo: i manifestanti sono stati visti portare mazze da baseball e sono cominciati a circolare su Twitter i video di persone, che tracciavano scritte oltraggiose sui muri, tipo ‘F…k Trump’, oppure ‘Non odio, non razzismo’ o semplicemente ‘Rivolta’. I manifestanti hanno anche rotto parabrezza di auto e vetrine. Un gruppo, #PDXResistance, ha scritto su Twitter che la manifestazione era pacifica ma ci sono state infiltrazioni di facinorosi. E nei confronti dei manifestanti è intervenuto lo stesso Trump con un tweet in cui critica i contestatori di professione incitati dai media.