Trema l’Emilia Romagna: sette le vittime. Ingenti i danni

Nessuna speranza di ritrovare in vita l’operaio disperso nel crollo del tetto della fonderia Tecopress di Sant’Agostino (Ferrara) causato dal terremoto. Sale, così, a sei il numero delle vittime provato dal terremoto che ha colpito questa mattina l’Emilia Romagna.

Oltre ai quattro operai rimasti schiacciati nel crollo dei capannoni di Ponte Rodoni di Bondeno e di Sant’Agostino (Ferrara), il sisma ha causato anche il malore che ha provocato la morte di una donna tedesca di 37 anni a Sant’Alberto di San Pietro in Casale (Bologna). Una ultracentenaria sarebbe morta a Sant’Agostino, nel Ferrarese, a causa di un malore provocato dallo spavento.

La scossa è stata registrata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un’altra di 2.9 alle 5.44. L’epicentro nella pianura padana emiliana, una decina di chilometri di profondità dal suolo, 36 chilometri a nord da Bologna – dove la gente è scesa in strada per la paura ma non si registrano particolari problemi. I danni principali nelle province di Modena e Ferrara, dove si registrano numerosi crolli a chiese ed edifici storici. Evacuati i 35 pazienti dell’ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che è stata trasportata al policlinico modenese. Da un primo bilancio del 118, nel Ferrarese risultano finora una settantina di richieste da parte di feriti e persone che hanno avuto malori. Di questi, 28 sono stati trasportati in ospedale.

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