epa05860139 FBI Director James Comey (L) and National Security Agency Director Mike Rogers (R) prior to testifying before the House Select Intelligence Committee hearing on Russian active measures during the 2016 election campaign on Capitol Hill in Washington, DC, USA, 20 March 2017. EPA/SHAWN THEW

Scontro Trump-Fbi, prosegue l’indagine sul Russiagate

L’Fbi sta indagando su possibili collusioni del fronte Trump con la Russia nel corso delle elezioni 2016.  lo ha confermato il direttore dell’Fbi James Comey nell’audizione presso la commissione intelligence della Camera. Non abbiamo informazioni a sostegno,  ha detto ancora il direttore dell’Fbi durante l’audizione,   di quanto espresso nel tweet del presidente Donald Trump, che ha accusato il suo predecessore Barack Obama di averlo intercettato presso la Trump Tower. Abbiamo guardato molto attentamente, ha garantito Comey circa le verifiche condotte dall’Fbi circa le accuse di intercettazioni mosse da Trump ad Obama, e ha inoltre affermato che nemmeno il dipartimento di Giustizia ha trovato alcuna conferma di tale tesi.

Il democratico Adam Schiff , che co-presiede la commissione intelligence della Camera negli Stati Uniti dove e’ in corso l’audizione del direttore dell’Fbi, ha auspicato che il capo del Bureau sia in grado di chiudere definitivamente le discussioni attorno alle accuse di intercettazioni presso la Trump Tower mosse dal presidente Donald Trump al suo predecessore Barack Obama.

La Casa Bianca non vede nulla di nuovo nelle deposizioni dei vertici dell’intelligence Usa al Congresso, dove il capo dell’Fbi ha confermato l’inchiesta sulle interferenze russe nelle elezioni. ‘Indagare e avere prove sono cose diverse’, ha detto il portavoce Sean Spicer, sostenendo che non ci sono prove di collusioni tra la campagna di Trump e i russi, stando alle testimonianze delle persone che hanno avuto accesso alle informazioni dell’intelligence.

Nonostante la smentita del capo dell’Fbi davanti al Congresso, il presidente Donald Trump non intende ritrattare le accuse al suo predecessore Barack Obama di averlo fatto intercettare, come  ha detto il portavoce della Casa Bianca  nel suo briefing quotidiano. Spicer ha inoltre rilanciato i sospetti diffusi da Trump via Twitter sui presunti rapporti tra la campagna di Hillary Clinton e i russi,  e sul rifiuto del comitato nazionale democratico di fare esaminare dall’Fbi i propri server hackerati.

James Comey, dal canto suo, ha confermato che il Federal Bureau sta conducendo un’indagine sui tentativi russi di interferire nelle ultime elezioni presidenziali statunitensi,  e sui possibili legami con la campagna di Donald Trump: ‘Ho ricevuto l’autorizzazione del dipartimento di Giustizia per confermare che l’Fbi sta indagando sui tentativi del governo russo di interferire nelle elezioni 2016, e su qualsiasi legame possibile con la campagna di Trump e il governo russo. E anche capire se c’è stato un coordinamento tra la campagna di Trump e gli sforzi russi. L’indagine prevede anche una valutazione di eventuali reati commessi’.

L’FBI ha già accertato, a seguito di una precedente indagine, che il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato nel 2016 una campagna per influenzare l’elezione presidenziale Usa. L’obiettivo dei russi era quello di minare la fiducia dell’opinione pubblica americana nel processo elettorale democratico, denigrare  Hillary Clinton e  danneggiare la sua eleggibilità in quanto potenziale presidente. Nel dossier declassificato di 25 pagine, redatto dalle principali agenzie di intelligence del Paese (FBI, CIA e NSA) e pubblicato all’inizio di gennaio di quest’anno, si affermava inoltre che Putin e il governo russo avessero sviluppato una chiara preferenza per il presidente eletto Trump.

Ora l’annuncio delle indagini sulle eventuali collusioni con l’attuale presidente degli Stati Uniti e il suo entourage. ‘Poiché si tratta di indagini aperte in corso, sono classificate, quindi non posso dire di più su ciò che stiamo facendo e sui comportamenti che stiamo esaminando’, ha proseguito Comey nel corso dell’audizione.

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