Salvini, sospeso tra leader del centrodestra e sindaco di Milano

L’uomo del giorno, dal punto di vista politico, è sicuramente Matteo Salvini, stimolato dall’idea di diventare il leader del centrodestra ed, in alternativa, sindaco di Milano. “E’ impensabile un centrodestra a trazione Salvini, sarebbe un destracentro. La Lega cavalca i temi dell’antisistema e dell’antieuropeismo. Noi, invece, lavoriamo per la ricomposizione di un centrodestra a respiro europeo e popolare, che parta dalla piattaforma delle alleanze regionali che abbiamo costruito e che ha visto l’allargamento del nostro progetto politico ad altri soggetti. Questa esperienza non va assolutamente dispersa. Spetta, poi, a Berlusconi decidere se sostenere un progetto che guarda al Ppe oppure all’estremismo lepenista. Certamente quanto accaduto in campagna elettorale mi ha sorpreso ed amareggiato. Infatti, mi sarei aspettato da Berlusconi la valorizzazione dell’unità del centrodestra a queste elezioni, come accaduto in Liguria, Umbria e Campania. Invece sono giunti solo attacchi nei confronti di Alfano e del Nuovo Centrodestra”, dice il presidente dei senatori di Area popolare Ncd-Udc, Renato Schifani. Certo è che Matteo Salvini, forte del successo elettorale della Lega, vola alto ed è sempre più lanciato verso il suo secondo sogno, che è quello di guidare la città di Milano. A qualcuno non dispiace l’immagine del sindaco con la ruspa e Ignazio La Russa, da sempre nella stanza dei bottoni del centrodestra milanese, afferma: “A me un sindaco leghista non fa paura ma la mia impressione è che non sia questo il vero obiettivo di Salvini”. Il problema è che a Milano il centrodestra è sotto di 20-22 punti rispetto al centrosinistra ed è dubbio che   Salvini sia in grado di recuperare il dislivello. Servono 470 mila voti, in gran parte di gente che non va più ai seggi. Considerato che tra gli astenuti c’è il ceto medio moderato, l’impresa non è facile. E’ comunque indubbio che  Salvini ha grandi capacità di comunicazione e sa parlare ai cittadini dei problemi concreti, cosa che   potrebbe permettergli di intercettare quell’elettorato non radicato, che è molto fluttuante.

Marco Novellino

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