Nuove frontiere per il turismo enogastronomico. In nome del pane e dell’olio di oliva

Il turismo enogastronomico è uno dei segmenti maggiormente in evoluzione ed in decisa crescita del comparto dell’accoglienza. Le motivazioni di questo successo sono da ricercare, tra gli altri fattori, nella considerazione che attualmente l’alimentazione oltre ad essere necessaria alla sopravvivenza, è diventata una tendenza, una moda, ovvero una accattivante modalità per condividere i piaceri della tavola in compagnia. A tal riguardo è  da segnalare il diffondersi del fenomeno dei foodies, ovvero di coloro che ricercano le esperienze gastronomiche. Senza dimenticare il costante aumento di contenuti sui mezzi di comunicazione e social dedicati al cibo ed alla condivisione delle esperienze culinarie. Per questo il Master in Linguaggi del turismo e comunicazione interculturale dell’Università Roma Tre ha curato una giornata di studi dedicata alle: ‘Nuove frontiere per il turismo enogastronomico. In nome del pane e dell’olio di oliva’. L’ evento si è tenuto nei locali del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere, con i saluti della Direttrice del Master Barbara Antonucci. Anima della manifestazione è stata la Prof.ssa June Di Schino, esperta della storia e della cultura dell’alimentazione e Presidente di Diomeda Centro Studi Ricerche e Progettazione che ha promosso OLEA, il primo museo ecodiffuso sull’olio di oliva nell’Impero Romano. La Prof.ssa Di Schino ha saputo magistralmente raccontare la poesia del pane e quello che esso ha rappresentato nelle diverse culture della storia. Altri qualificati relatori sono stati, tra gli altri, il Direttore generale dell’ Associazione italiana dell’industria olearia Andrea Carrassi; il Prof. Gianfranco Liguri, già docente di Biochimica e Biologia molecolare all’Università di Firenze e Presidente della società Solosale srl. Moderatrice dell’evento è stata la Prof.ssa Marinella Rocca Longo. Dagli interventi dei relatori è emerso che gli stili di vita e di consumo sono differenti rispetto al passato in quanto gli acquirenti sono diventati più informati e attenti ai prodotti che comprano. Ne deriva che un numero crescente di individui seleziona il cibo in base alla sua qualità che è diventata un fattore discriminante nella valutazione degli alimenti. Accanto a ciò è stato sottolineato come la cultura legata al pane e all’olio siano elementi essenziali non solo di quella contadina, ma soprattutto di un concetto più vasto del termine. Il pane e l’olio rappresentano, infatti, sostanze tipiche di una data area geografica, indicandone l’identità caratteristica e costituiscono anche un veicolo privilegiato per conoscere le tradizioni di un luogo e la sua antropologia. Tra le tendenze future merita un posto di rilievo la crescente relazione tra turismo, food e sostenibilità ambientale. Essa dovrebbe essere accompagnata da una specializzazione in percorsi esperienziali. Se in Italia si stanno diffondendo le strade del vino, non è possibile registrare un aumento in egual misura di quelle del pane e dell’olio, che meriterebbero sicuramente analoga cura e sforzi condivisi. Un altro dato evidenziato nella giornata di studio è stato l’importanza del pane associato all’olio di oliva durante il pasto. Nella stessa occasione è stato presentato il festival internazionale diffuso “Cerealia. La Festa dei Cereali. Cerere e il Mediterraneo”,  dedicato alla divulgazione del patrimonio alimentare e culturale del Mediterraneo in una prospettiva sostenibile ed etica. Esso è stato presentato dall’ ideatrice e Presidente Paola Sarcina, la quale ha una lunga esperienza nell’organizzazione e comunicazione per lo spettacolo ed è anche Presidente dell’Associazione culturale Music Theatre International – M.Th.I. Accanto a lei ha relazionato la responsabile dell’ufficio stampa della manifestazione: Tiziana Briguglio, qualificata giornalista agricola ed enogastronomica. Tra gli eventi del festival, che gode di importanti patrocini e terminerà ad ottobre, si segnala la presentazione di una startup innovativa denominata ‘L’Agro del kiwi’. Essa produce delle merci uniche in Italia, tutte derivate dal kiwi, con la collaborazione scientifica della Prof.ssa Annalisa Romani dell’Università di Firenze; e della Dirigente dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana Tiziana Zottola. Un altro elemento interessante della giornata di studio è stata l’artistica tavola di pane e dolci di due maestri dell’eccellenza italiana del settore: Ivan Mastrone conosciuto anche come “Il re del pane”, e Franco Sanità. Entrambi hanno sapientemente evidenziato l’ arte e bontà dell’antica tradizione dei fornai, anche nella versione rivisitata in chiave moderna. Infine, è stato presentato il libro di Luigi Rinaldi intitolato: ‘Il pane di Vicovaro. Storia di un simbolo e della sua comunità’, dedicato alla conservazione della memoria delle nostre radici.

Fiorella Ialongo

 

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