Forza Italia 2.0: Movimento personale o partito aperto, scontro Cicchitto-Santanché

La nuova sede c’è già da tempo, le bandiere sventolano da diversi giorni ma sulla rinascita di Forza Italia 2.0. è già scontro sulla gestione del movimento. In attesa che Silvio Berlusconi sciolga la riserva e si presenti in pompa magna in piazza san Lorenzo in Lucino per presentare la nuova FI, falchi e colombe del Pdl affilano le armi, sgomitano sotto banco per avere un ruolo di primo piano nel movimento/partito che verrà. Il problema di fondo, soprattutto in questa fase, per un soggetto politico che si presenta o meglio si ri presenta all’elettorato non sono le caselle dell’organigramma da riempire ma le risposte politiche da offrire agli italiani e capire se tutto continuerà a ruotare sempre attorno alla figura di Silvio Berlusconi o si arriverà ad un partito/movimento aperto come in molti chiedono. E così, come già avvenuto nei giorni scorsi, Fabrizio Cicchitto è costretto a riprendere una fuga in avanti della pitonessa Daniela Santanché. In una intervista al quotidiano Il Tempo il falco del Pdl ha parlato del progetto del ritorno a Forza Italia, con a capo Berlusconi e senza segretario. “La nuova Forza Italia sarà un partito presidenziale, con a capo Berlusconi e senza segretario. Così elimineremo tutti quei lacci e lacciuoli tra la gente e il presidente” ha detto la deputata. Una dichiarazione che non è piaciuta all’ex capogruppo del Pdl alla Camera dei Deputati. “Francamente sono molto sorpreso per la polemica dell’on.le Santanchè nei confronti di Angelino Alfano – ha detto – una polemica sbagliata nei contenuti e nel momento scelto visto che oggi lo scontro politico è concentrato sul ruolo e il futuro di Berlusconi sottoposto ad un durissimo attacco politico e giudiziario. Questo dovrebbe essere il momento dell’unità e non della divisione”. “La Santanchè non deve mai dimenticare che è responsabile dell’organizzazione del partito e che quindi – ha avvertito Cicchitto – dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia e di mediazione nei confronti di tutti e non di divisione. Tutto ciò conferma la valutazione opposta a quella dell’on Santanchè, secondo la quale nel futuro del centro destra deve esserci Alfano, che ha sempre svolto un ruolo di equilibrio e deve esserci ad un gruppo dirigente pluralista e rappresentativo. Il partito deve avere un assetto interno democratico e radicato sul territorio”. Per il presidente della commissione Esteri a Montecitorio, “emerge un nodo politico da sciogliere che riguarda non solo la forma-partito di Forza Italia ma anche il suo ruolo politico di fondo, cioè se si tratta di un grande partito che combina insieme il permanente ruolo carismatico di Berlusconi e l’aggregazione di larga parte dei moderati, dei garantisti, dei riformisti oppure una forza estremista, marginale anche perchè si auto- emargina. Comunque di tutto ciò, una volta sciolto il nodo politico fondamentale riguardante in primo luogo Berlusconi sul quale si deve concentrare oggi tutta la nostra attenzione,bisogna aprire una seria discussione interna, senza creare fatti compiuti che provocherebbero inutili polemiche e divisioni”. E su questa querelle ancora una volta dovrà intervenire Silvio Berlusconi. Ma l’ex presidente del consiglio non è eterno.

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