Expo e Mattarella: ‘L’Italia ha vinto la sfida’

‘Dichiaro ufficialmente chiusa l’Expo Milano 2015, con la formula di rito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato chiusa l’edizione 2015 dell’esposizione Universale di Milano: ‘È per me un onore, oltre che una grande soddisfazione, concludere dopo un cammino così proficuo l’Esposizione universale 2015, che Milano e l’Italia hanno progettato, realizzato e offerto al mondo intero come un ponte verso il futuro. Un futuro che vogliamo migliore per l’umanità e per la nostra Madre terra. L’Esposizione ci lascia una importante eredità, frutto del confronto che è riuscita a promuovere e delle speranze che ha messo in campo. Nutrire il pianeta senza escludere nessuno è possibile. Eliminare la fame e la sete dalla faccia della terra è possibile, e rappresenta un elemento indispensabile per la costruzione della pace. Un grande cambiamento culturale, che deve procedere di pari passo a programmi lungimiranti, non ipotecati da politiche del giorno per giorno. La sfida di Expo non è stata vinta da qualcuno contro qualcun altro. E’ stata vinta da un’Italia che, quando si unisce in un impegno comune, evitando che le naturali diversità producano eccessi di antagonismo, sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità. C’è una grande domanda di Italia. Di bellezza italiana, di cultura italiana, di gusto italiano. E’ bene impegnarsi per appagare questa attesa che si rinnova, affinando sempre più le nostre vocazioni, a partire da quella europea. L’Expo ci ha dato una prova ulteriore di quanto grandi siano le cose che ci uniscono, superiori a quelle che legittimamente ci separano. Il nostro dibattito pubblico, per essere maturo e riconquistare credibilità e fiducia, non può oscurare le sinergie e i terreni di convergenza, pena un generale impoverimento. L’Italia vince se è consapevole del valore della sua unità, se è capace di sanare le fratture anziché approfondirle. L’Esposizione universale per il nostro Paese è stata una grande opportunità, sin dal giorno in cui la candidatura italiana è stata concepita. Possiamo dire serenamente che la sfida, rivolta prima di tutto a noi stessi, è stata vinta. Grazie Commissario Sala per il suo lavoro’. Mattarella ha voluto ringraziare anche i governi che si sono succeduti dalla presentazione della candidatura per l’Expo 2015, ai sindaci, ai presidenti di Regione, al comitato organizzatore, a tutti coloro che hanno lavorato alla riuscita dell’Esposizione, ad iniziare dalle migliaia di volontari. Mattarella ha anche lanciato un appello per il sito di Expo: ‘Mentre già si guarda alla prossima Esposizione di Dubai del 2020, alla quale rivolgo ogni augurio di un esito positivo, una nuova prova comincia per noi domani. Riguarda l’utilizzo di quest’area, il sito di Expo. Confido in una scelta saggia, che andrà a beneficio di Milano, della Lombardia e dell’intero Paese. L’Albero della Vita, dopo essere stato il suo punto principale di attrazione, al centro dell’attenzione dell’area espositiva, rappresenta simbolicamente la sua eredità. L’immagine di questo albero, con le radici ben piantate nella terra, i rami rivolti verso l’alto, la sua struttura carica di tecnologia ed espressione di molteplici conoscenze, è ormai divenuta familiare. L’augurio è che rimanga come testimonianza della rete di intelligenze e di solidarietà che Milano ha messo in campo nell’arco di questi sei mesi. Mi auguro soprattutto che resti il suo valore e il suo significato. Il diritto alla vita richiede oggi coerenze e connessioni che fino a ieri si era portati a trascurare. Il diritto al cibo e all’acqua sono strettamente legati all’idea di pace, alla giustizia sociale, al progresso scientifico, all’affermazione della legalità, alla cultura dell’ambiente, alla tutela delle biodiversità. Ci vuole un albero molto grande per unire tutto questo. E’ il segno che oggi l’Italia intende offrire al mondo’. La giornata non è stata quindi un addio ma un passaggio per l’inizio di un nuovo impegno civico. Del resto, i risultati vanno oltre la cifra, imponente e davvero lusinghiera, dei 21 milioni di visitatori registrati. ‘Abbiamo conquistato il mondo con la creatività, l’accoglienza e l’organizzazione lo abbiamo conquistato con la prova di civiltà che siamo stati capaci di esprimere, ha detto il commissario unico, Giuseppe Sala, nella cerimonia conclusiva: ‘A ottobre a Expo 2015 sono passati circa 5 milioni di visitatori e sono stati poco più di 21,5 milioni i titoli di ingresso staccati in tutto per entrare a visitare l’Esposizione universale. I numeri non dicono molto, ma ci dicono che abbiamo lavorato bene. Abbiamo stupito il mondo con l’organizzazione, la disponibilità, la creatività ma soprattutto con la grande prova di civiltà. E questa può essere la vera eredità di Expo per il futuro del Paese. Questa è stata l’Expo della gente, del suo popolo. Se Expo 2015 passerà alla storia del nostro Paese molto si deve al civismo di chi l’ha visitato. Alla fine Sala si è emozionato: ‘Mi è scappata una lacrima, non pensavo. Sono molto, molto emozionato’, ha confidato ai cronisti al termine della cerimonia. Intanto  su Twitter impazzano le critiche per aver parlato di razze durante il suo intervento: ‘Ringrazio anche i cento detenuti che hanno lavorato a Expo di tutte le etnie, le razze, le culture, le religioni. Ho presente i loro volti a uno a uno’. Ovviamente chi legge e chi ascolta interpreta sempre le cose a modo suo e fa critiche inconsistenti e inopportune. Se Sala non avesse citato le razze non sarebbe andato bene lo stesso e sarebbe stato accusato di chissà che cosa. E’ questo il mondo di oggi, il mondo dei social. Tutto qui. Il commissario Sala ha ricevuto i complimenti del presidente del Consiglio Matteo Renzi: ‘L’ho sentito stamattina velocemente al telefono,  solo per farmi i complimenti’. Il premier, che ha inaugurato l’esposizione universale il primo maggio, non è stato oggi alla cerimonia di chiusura ma tornerà a Milano il 10 novembre per parlare del dopo Expo. ‘E’ stato bello crederci, grazie a tutti. Viva l’Italia #orgoglioexpo’,.’Quando abbiamo iniziato la nostra avventura con il governo era il periodo più difficile e molti ci suggerirono di non mettere la faccia su Expo perché sarebbe stato un fallimento, ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi. Questo governo ha invece creduto fortemente in Expo e oggi possiamo dire che è stato un successo di cui siamo orgogliosi ma che non era scontato pochi mesi fa. Una cerimonia sobria e spettacolare al tempo stesso, con un finale nel segno dei Mille, gli uomini che fecero l’unità del Paese. Questo è il segno scelto da Expo per celebrare la conclusione di Milano 2015. Oggi, dopo 183 giorni consecutivi di cerimonie, convegni, parate, spettacoli, workshop, terrace talk, dibattiti, tavole rotonde e concerti sul tema ‘Nutrire il Pianeta’ è calato il sipario su Expo. Sono stati 184 giorni che il commissario unico, per sua stessa ammissione, ha vissuto come un privilegio. Dal palco gli interventi del sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il Commissario Generale del Padiglione Italia Diana Bracco, del Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE), Vicente Loscertales. A nome del governo è intervenuto il ministro che più di chiunque ha creduto e si è adoperato per il successo di Expo, il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: ‘Il nostro impegno continua. L’anima di Expo, garantire cibo sano, sicuro e sufficiente al mondo intero e raggiungere l’obiettivo Fame zero al 2030 parte da qui, con la Carta di Milano, e ci dovrà vedere protagonisti ancora ogni giorno. Già nei prossimi giorni il governo, qui a Milano insieme a Comune e Regione, presenterà le sue idee per il futuro di quest’area divenuta ormai un simbolo del paese. Guai a fermarsi. Expo è stato il tempo della semina, ma da domani dobbiamo prepararci al tempo del raccolto’. Expo è stato un piccolo grande mondo nel centro dell’Europa. Dal giorno dell’inaugurazione sono stati accolti o oltre 20 milioni di visitatori, più di 60 Capi di Stato, 200 ministri e moltissime autorità. Il tema scelto, ‘Nutrire il Pianeta’ ha consentito lo sviluppo di riflessioni importanti su nuovi metodi per affrontare le sfide legate all’alimentazione nel mondo. Sono state proposte soluzioni innovative, buone pratiche, lanciate start-up e progetti importanti: questa è l’eredità della quale dobbiamo essere più orgogliosi. All’ Open Air Theatre la cerimonia conclusiva ha previsto due importanti passaggi di testimone, con la bandiera del BIE sarà consegnata prima ad Astana, la città kazaka sede dell’Expo Internazionale del 2017; e poi a Dubai, sede della prossima Esposizione Universale nel 2020. Infine sei cori con Sant’Ilario di Rovereto, Brianza di Missaglia, Rifugio Città di Seregno, Coro Femminile Incanto di Corsico, Coro dei Piccoli Cantori di Milano e I ragazzi della Scuola Rinnovata, che si sono fusi in un’unica voce composta da circa 1.000 elementi per interpretare alcuni celebri brani.Saranno 1.000, scrive Expo, a ricordare, in un momento di successo per l’Italia, i Mille che, tanti anni fa, unirono il nostro Paese. A chiudere, il Commissario Unico Giuseppe Sala, volto di Expo Milano 2015.
Cocis

Circa Roberto Cristiano

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