Europee, in corsa Giovanni Crosetto,  nipote del ministro Guido

Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa Guido e capogruppo di FdI in consiglio comunale, andrà a Strasburgo: è riuscito a candidarsi alle europee nella circoscrizione Nord-Ovest. Trentaquattro anni da compiere, consulente aziendale, sembra aver seguito un percorso diverso da quello di altri rappresentanti del partito meloniano in città, gente come la deputata Augusta Montaruli e l’assessore regionale Maurizio Marrone, cresciuti nelle organizzazioni giovanili e studentesche di Alleanza nazionale. “II mio percorso in Fratelli d’Italia inizia nel 2012, quando un gruppo di parlamentari votò in dissenso dal Pdl su questioni di competenza europea che ancora oggi risultano controverse e oggetto di dibattito, come MES e Fiscal Compact“, spiega a ilfattoquotidiano.it. Tra quei parlamentari, c’era lo zio Guido, fondatore di FdI. “Da quel momento ho iniziato la mia esperienza politica nei circoli territoriali, prima in provincia di Cuneo poi in quella di Torino”.

L’ala liberale e l’ala cuneese di Fratelli d’Italia, più vicine a Crosetto, sembrano quelle che più sostengono il consigliere comunale torinese, anche in termini finanziari: la sua campagna elettorale per le amministrative del 2021 è stata sostenuta dallo zio con duemila euro, mentre una parte degli altri contributi è arrivata dalla senatrice Monica Ciaburro e dai consiglieri regionali Paolo Bongioanni e Davide Nicco.

Eppure, quando i suoi colleghi di Fratelli d’Italia, Enzo Liardo e Ferrante De Benedictis hanno annunciato una raccolta di firme per un referendum abrogativo contro la “coprogettazione” ideata dalla giunta comunale, Crosetto se l’è presa: “Il centrodestra è stufo di queste fughe in avanti che servono solo a raccattare qualche voto di preferenza personale – ha detto –. Il centrodestra deve lavorare per rimanere unito e compatto, non per favorire qualcuno a scapito degli obiettivi che, tutti assieme, potremmo raggiungere”. Molti l’hanno ritenuto un messaggio rivolto a Montaruli e Marrone.

Il generale  Vannacci sarà suo rivale alle Europee. Quando il comune ha negato una sala pubblica per la presentazione dei libri dell’ufficiale è  stata  trovata una sede alternativa: “Sinceramente non capisco perché supportare una persona che ha manifestato l’intenzione di candidarsi in altri partiti e che ha scatenato un vero e proprio caso politico, anche nei confronti del nostro governo”, ha detto Crosetto junior, con un pensiero non distante da quello dello zio Guido. Per quanto riguarda Vannacci, ho visto che ha trovato una buona sintonia con un altro partito”, conclude il nipote del ministro.

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