epa04829932 A man wearing an 'OXI' (No) T-shirt holds a Greek national flag during a demonstration in Berlin, Germany 03 July 2015, gathering supporters of the 'No' voting in the Greek referendum to be held on 05 July. The rally of several hundred demonstrators was held under the theme 'Nein!Oxi!No! to austerity - Yes to democracy.' EPA/KAY NIETFELD

Grecia, Tsipras pronto con nuove proposte ma le banche restano chiuse

Dopo il ‘no’ al referendum greco si cerca di far ripartire il complicato ingranaggio delle trattative europee ma l’economia ellenica, già fortemente penalizzata da una settimana di incertezza, rischia di subire altri danni dalla proroga del controllo dei capitali decisi dal governo, visto che le banche resteranno chiuse fino a mercoledì e il tetto ai prelievi è stato confermato. Il tutto in attesa di sapere se la Bce intenda concedere nuova liquidità agli istituti ellenici. Ma per la Germania al momento non ci sono le condizioni per riaprire le trattative. Tutto dipenderà da ciò che Atene proporrà per uscire dallo stallo. Angela Merkel, per bocca del suo portavoce, chiarisce la posizione di Berlino dopo l’esito del referendum che in parte riflette quella dell’Eurogruppo, che riunisce i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona euro e che si riunirà oggi alle 13 a Bruxelles: “La porta resta sempre aperta, ma visto il risultato del referendum al momento non ci sono i presupporsi per nuove trattative su altri programmi di aiuto”, ha Steffen Seibert, a Berlino in conferenza stampa. “Molto dipende dalle proposte che la Grecia metterà adesso sul tavolo”. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ribadisce che la ristrutturazione del debito ellenico, che il premier greco Alexis Tsipras considera la base per qualsiasi negoziato, non può essere presa in considerazione dalla Germania. Posizione che si riflette nella nota diffusa dai ministri dell’Economia e delle Finanze: “I ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche”. Pier Carlo Padoan, in una intervista al Tg5 afferma: “I fondamentali dell’economia italiana si sono molto rafforzati, è chiaro che ci sarà un po’di volatilità sui mercati ma non c’è nessun rischio per l’Italia che sta facendo le riforme, che sono la via maestra anche dal punto di vista finanziario. La Banca centrale europea ha tutti gli strumenti e tutta la determinazione per evitare che la situazione possa sfuggire di mano. Ma non vedo rischi, sicuramente non per l’Italia che, con la prossima legge di Stabilità confermerà i tagli di tasse già fatti,cercherà di farne ulteriori e darà stimoli alla crescita con gli investimenti”. Quanto al debito Padoan ricorda che “noi siamo al 133% e che altre stime sono fuori luogo. Il debito italiano è assolutamente sostenibile e sta iniziando a scendere”. Al posto di Yanis Varoufakis arriva Euclid Tsakalotos, classe 1960, nato a Rotterdam e come il suo predecessore è un economista che ha studiato principalmente all’estero, in particolare a Oxford. Membro del comitato centrale di Syriza, deputato dal 2012, è docente di economia all’Università di Atene. La giornata in Grecia si è aperta ieri a sorpresa con le dimissioni di Varoufakis all’indomani della netta vittoria dei no (61,3 contro 38,7%) al referendum. “Il messaggio lanciato ieri è qualcosa che sarà ricordato. Esso rimarrà scritto nella memoria collettiva dell’Europa”, ha detto Tsakalotos ricevendo le consegne da Yanis Varoufakis al ministero delle finanze ad Atene. “Non avremmo fatto tutto questo senza Varoufakis. Tutti lo dovrebbero ringraziare”, ha aggiunto il nuovo ministro delle Finanze greco. “Non nasconderò il fatto di essere nervoso ed ansioso. Assumo questo incarico in un momento difficile per la Grecia e non possiamo accettare una soluzione non praticabile per la Grecia”, ha detto Tsakalotos. La Commissione Ue rispetta la scelta democratica della Grecia, ma non c’è una facile via d’uscita ed anche se l’esecutivo Ue è pronto a continuare a lavorare con la Grecia non può andare avanti senza un mandato dell’eurogruppo, dice il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. La stabilità dell’eurozona non è in discussione e una cosa è chiara, il posto della Grecia era e resta nell’Eurozona. Il ‘sì’ avrebbe dato un segnale positivo mentre il ‘no’ rende le cose più complicate perché c’è distanza tra la Grecia e gli altri paesi dell’eurozona. Effetto Grecia sui mercati con Piazza Affari che registra un calo del 4% e lo spread che chiude in netto rialzo a 162 punti. Faro dell’Eurotower, dunque, sui mercati finanziari e tutte le conseguenze che ne potrebbero scaturire per quanto riguarda la politica monetaria e la stabilità del’euro. Francorforte annuncia, quindi, di essere pronta ad usare tutti gli strumenti disponibili entro il suo mandato. Milano e Lisbona soffrono più degli altri mercati dopo che la Grecia ha respinto le misure di austerità richieste dai creditori. Le Borse europee hanno perso oggi 100 miliardi di capitalizzazione. L’indice Stoxx Europe 600 ha ceduto nel dettaglio l’1,24% e capitalizzava venerdì scorso 8.095,3 miliardi.

Roberto Cristiano

 

 

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