Salvini: “I rom vanno schedati”. Poi frena. Di Maio: “E’ incostituzionale”

Prima ha parlato di una schedatura dei rom. “Al Ministero mi sto facendo preparare un dossier sulla questione rom in Italia, perché dopo Maroni non si è fatto più nulla, ed è il caos”,  ha tuonato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parlando a TeleLombardia.

Poi, inondato dalle critiche delle opposizioni e dalle richieste di precisazione giunte dal M5S è costretto a ritornare sui suoi passi. “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno”, precisa il capo della Lega.

Schedare i Rom. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, parlando a Tele Lombardia, ha avanzato l’idea di schedare i rom presenti in Italia per giungere ad un vero e proprio censimento degli stranieri perché “si è fermi a quasi 10 anni fa”. “Stiamo lavorando anche sull’espulsione dei detenuti stranieri che sono in Italia, ma serve l’accordo con il paese che se li deve riprendere. Quindi bisogna lavorare con Romania, Albania e Tunisia, che sono ahimè tra i principali paesi per presenze in galera” ha concluso Salvini, evidenziando che “purtroppo i rom italiani te li devi tenere in Italia”.

Parole, queste, che non sono piaciute alle opposizioni e al Movimento 5 Stelle che parla di “incostituzionalità del provvedimento”. Tanto che è dovuto intervenire il presidente del consiglio Conte per richiamare Salvini ad ‘attenersi al contratto di governo” e, quindi, bloccare sul nascere qualsiasi fuga in avanti del ministro dell’Interno. Ma c’è soprattutto la preoccupazione di Di Maio che su un tema sensibile, come quello dell’immigrazione, rischia di essere travolto dalla crescente popolarità del suo alleato di governo in quella che sembra una campagna elettorale senza sosta.

La precisazione di Salvini: Nessuno sarà schedato. “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno”, precisa il capo della Lega. “Il nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini – precisa il ministro degli Interni –  ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. Vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei”.

Il dietro font di Salvini ha avuto l’assenso del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. “Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento registrazione o schedatura degli immigrati perché se una cosa non è costituzionale non si può fare”, ha commentato il capo politico penta stellato. Che rilancia il tema della disoccupazione per tenere il passo della crescente audience di Salvini. “Gli italiani sono la nostra priorità. Va bene occuparsi di tutti i problemi dell’immigrazione ma occupiamoci anche di tanti italiani che non hanno da mangiare”, rilancia Di Maio.

Il coro di no a Salvini. Per l’Associazione nomadi, “il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge”, dice Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio che si occupa della tutela dei diritti di comunità come rom e sinti.   Per il Pd, il ‘dossier Rom’ di Salvini è agghiacciante “ricorda politiche di stampo nazista” ha detto il senatore dem Edoardo Patriarca. “Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo” ha twittato l’ex premier Paolo Gentiloni. Nicola Fratoianni di LeU ricoda a Salvini che “la maggioranza dei Rom sono cittadini comunitari e quindi sarebbe come schedare, ad esempio, i francesi presenti nel nostro Paese”

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