Refugees and migrants wait for their registration and the issuing of travel documents at a soccer stadium in Mytilene, on the northeastern Greek island of Lesbos, Tuesday, Sept. 8, 2015. More than 15,000 refugees and migrants are stranded on the Aegean island, awaiting screening before they can board a ferry to the Greek mainland from where they head north through Macedonia, Serbia and Hungary to seek asylum in more prosperous European countries. (ANSA/AP Photo/Santi Palacios)

Migranti: domani 50 comunita’ etniche in piazza S. Giovanni

Le oltre 50 comunita’ etniche di Roma si incontreranno domani a San Giovanni in un clima di armonia e accoglienza. Torna infatti la Festa dei Popoli nata da un’intuizione pastorale dei missionari scalabriniani ventisei anni fa, e che da dodici si e’ affermata come un importante evento diocesano. Quest’anno l’organizzazione e’ affidata alla Impresa Sant’Annibale Onlus, che segue la spiritualita’ dei rogazionisti. La giornata iniziera’ alle ore 9 nel piazzale antistante la basilica con l’accoglienza, la visita agli stand e l’animazione per i piu’ piccoli. E’ prevista la celebrazione eucaristica nella basilica lateranense presieduta dal vescovo Paolo Lojudice, ausiliare per il settore Sud di Roma e responsabile della Migrantes della diocesi, sara’ concelebrata da sacerdoti di diverse nazionalita’, tra i quali figurano ovviamente gli incaricati diocesani per ucraini, filippini, romeni, peruviani, cingalesi, cinesi ecc. All’iniziativa parteciperanno infatti migranti giunti dal Nord e dal Sud del mondo, da Est e da Ovest: sudamericani, libanesi, africani, albanesi, russi, rumeni, che condividono la fede in Cristo anche se di riti diversi.

La Festa dei Popoli – sottolinea Roma Sette – prevede anche la degustazione di prodotti tipici delle comunita’ partecipanti, spettacoli folkloristi ed esibizioni di artisti provenienti da tutto il mondo. Nel momento del pranzo, condivideranno i loro piatti tipici. Cosi’ gli eritrei porteranno lozighini’, uno spezzatino di carne speziato; chi proviene da Capo Verde presentera’ ilcachupa, piatto nazionale a base di carne o pesce; i congolesi prepareranno la Gallina alla Moambe e la foglia di tapioca con melanzane. Filo conduttore della festa saranno le parole di Papa Francesco: “Costruiamo ponti non muri”. “Il nostro vescovo ci da’ l’esempio. Vogliamo creare relazioni, segni di amicizia nella quotidianita’, perche’ l’amicizia superi la paura. La Festa dei Popoli vuole manifestare che a Roma c’e’ una quotidianita’ fatta di tanti momenti di convivenza serena. Vuole segnalare che ci sono tanti migranti che lavorano onestamente e regolarmente, sottolinea monsignor Paolo Felicolo, direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale dei migranti. “In un momento in cui la migrazione e’ vista da molti costantemente come emergenza e problematicita’, in particolare dopo i numerosi sbarchi – spiega ancora Felicolo -, vogliamo mostrare un altro volto della quotidianita’ della realta’ migratoria, che e’ anche festa, condivisione, integrazione. Perche’ crediamo che la migrazione sia ricchezza, confronto”.

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