L’Europa boccia la manovra italiana

L’attesa bocciatura dell’Europa è arrivata. Il percorso italiano devia significativamente dalle regole comunitarie e quindi la bozza di legge di bilancio non può essere accettata.

‘Entro tre settimane l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea un documento programmatico di bilancio rivisto’, scrive la commissione Ue al ministro dell’Economia Giovanni Tria nella lettera di accompagnamento all’opinione con la quale viene rigettato il dpb presentato dal governo in quanto non rispetta nè le raccomandazioni indirizzate all’Italia dal Consiglio nè gli impegni dell’Italia. La lettera è firmata dal vice presidente e commissario per la stabilità finanziaria, Valdis Dombrovskis, e dal commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici. Se il Governo non modificherà il documento programmatico di bilancio per rispettare le regole europee, la Commissione potrebbe aprire una procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito.

‘Mi dispiace molto, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non c’è altra alternativa possibile’, ha detto Valdis Dombrovksis, ‘purtroppo le risposte ricevute ieri non sono state soddisfacenti. Il Governo italiano sta apertamente e coscientemente andando contro gli impegni presi verso se stesso e verso gli altri Stati membri. Se la fiducia viene erosa sono danneggiati tutti gli stati membri e la moneta unica’. Per il vice presidente ‘una politica sana e rigorosa è cruciale per la salute dell’Italia e dell’intera area euro”, perché un aumento di deficit e debito rende l’economia più vulnerabile ad eventuali crisi. Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze così come può tentare curare il debito con più debito, ma a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni, è nostro dovere, perché la fiducia è cruciale. Ora ci sono tre settimane di tempo per un dialogo intenso e costruttivo con l’Italia’, ha detto Dombrovksis.

Non è una sorpresa per nessuno,  aggiunge Pierre Moscovici, che parla di situazione inedita e di un caso limite, con una violazione chiara e netta degli impegni assunti, rivendicata anche in Italia. La Commissione Ue non intende ingerire nelle singole misure, ma quello che ci preoccupa è l’impatto delle politiche di bilancio sui cittadini. Questo perché il debito pubblico è un nemico dell’economia, questo fardello lascia senza respiro l’economia italiana, la soffoca. Per questo ridurlo deve essere una prospettiva strategica prioritaria per l’Italia. Anche Moscovici esorta al dialogo, si riferisce direttamente a Giovanni Tria per dire che ‘la nostra porta è sempre aperta’, invitando l’Italia a consegnare il prima possibile il nuovo documento di bilancio che sarà sottoposto a un nuovo parere della Commissione Ue.

Bruxelles punta il dito sulla revisione della Fornero, che viene considerata un passo indietro rispetto a precedenti riforme pensionistiche a supporto della sostenibilità a lungo termine del consistente debito pubblico italiano. E stronca il condono fiscale,  che “potrebbe ridurre il già basso livello di adempimento degli obblighi fiscali, premiando implicitamente comportamenti non conformi alle regole”. Le previsioni sulla crescita del Pil contenute nella manovra inoltre, “sono ottimistiche” e l’Italia non “riuscirà a rispettare” il parametro della riduzione del debito né nel 2018 né nel 2019.

Una bocciatura che non muta i piani del Governo italiano. Almeno questa è la posizione che esprimono anche oggi i vertici dell’esecutivo. Lo dice chiaramente il premier Giuseppe Conte in un’intervista a Bloomberg Tv, in cui ribadisce che non esiste alcun piano B. Ho detto che il deficit al 2,4% del Pil è il tetto. Posso dire che questo sarà il nostro tetto”. Il Governo è pronto ad attuare una nuova tornata di tagli alla spesa se necessario. Alla domanda però se si possa modificare la sostanza della manovra, Conte ha risposto che questo sarebbe per me difficile, non potrei accettarlo. L’aumento dello spread, dice Conte, è dovuto in parte alla prospettiva di una Italexit, ma posso assicurare che questo esecutivo non accompagnerà l’Italia fuori dall’Europa. Dovete considerare che non siamo giocatori d’azzardo che scommettono sul futuro dei propri figli alla roulette, afferma Conte, crescere è la migliore strada per uscire dalla trappola del debito. Posso assicurare che questo esecutivo non accompagnerà l’Italia fuori dall’Europa. Ci sentiamo a casa in Europa e pensiamo che l’euro è e sarà la nostra valuta, la valuta di mio figlio che ha 11 anni e quella dei miei nipoti.

‘I bilanci in equilibrio, l’efficienza dei servizi, i diritti garantiti ai cittadini, la sinergia tra pubblico e privato, in modo che crescano le opportunità per tutti, sono sfide a cui nessuna amministrazione può sottrarsi: il Comune e la Provincia come la Regione e lo Stato’,  ha detto, intervenendo alla 35/a assemblea nazionale dell’Anci, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: ‘La logica dell’equilibrio di bilancio non è quella di un astratto rigore: ci deve sempre guidare uno sguardo più lungo sullo sviluppo, la sua equità e la sua sostenibilità, e occorre procedere garantendo sicurezza alla comunità, scongiurando che il disordine di enti pubblici, e della pubblica finanza, produca contraccolpi pesanti anzitutto per le fasce più deboli, per le famiglie che risparmiano pensando ai loro figli, per le imprese che creano lavoro’.

A maggio scorso, ha ricordato Dombrovskis, la Commissione Ue aveva concluso di non aprire la procedura per debito soprattutto perché l’Italia era sostanzialmente in linea con le regole, ma i piani attuali sono un cambiamento materiale che potrebbe richiedere una rivalutazione di tutto: ‘Violare le regole può sembrare una tentazione a primo sguardo, può dare l’illusione di sfuggirvi senza conseguenze così come può tentare curare il debito con più debito, ma a un certo punto il debito si avvicina al punto in cui diventa troppo pesante e si finisce per non avere più libertà del tutto. Ci è stato affidato il compito da tutti gli stati membri di mantenere gli impegni comuni, è nostro dovere, perché la fiducia è cruciale’.

Nel 2017 il debito italiano ha rappresentato un peso medio di 37mila euro per abitante in Italia, pari al secondo debito più alto nell’Ue, uno dei più alti al mondo nonché quello con il più alto costo totale di rifinanziamento in Europa che deve essere pagato ogni anno dai contribuenti. Al punto che l’anno scorso l’Italia ha speso lo stesso ammontare per rifinanziare il debito di quanto ha dedicato all’educazione, evidenzia il vicepresidente della Commissione Ue. Mantenere politiche di bilancio solide, e mantenere la fiducia, è cruciale. E’ nell’interesse dell’Italia e della zona euro, ha detto, aggiungendo che si tratta di assicurarsi che le aziende italiane possano continuare a finanziarsi a costi d’interesse bassi, cosa che consente loro di svilupparsi e creare nuovo lavoro. Si tratta di pensare alle giovani famiglie italiane che cercano di comprare la prima casa e hanno bisogno di un mutuo ad un costo che possono permettersi. Si tratta inoltre di equità generazionale: che messaggio inviamo ai giovani, lasciandoli con un tale debito?,  ha concluso Dombrovskis.

 

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