Il nuovo partito di Fitto: ‘Conservatori e Riformisti’

Per ora ‘Conservatori e riformisti’ è solo un’associazione, ma dopo le regionali è destinata a trasformarsi in gruppi autonomi in Parlamento. Raffaele Fitto, di fatto,  ha annunciato la nascita ufficiale del nuovo partito, che si chiamerà ‘Conservatori e Riformisti’,  facendo un altro passo ufficiale dopo l’addio a Forza Italia,  e continua a contare le truppe in Parlamento in vista del grande passo. L’ossatura del nuovo movimento politico che farà capo all’ex ministro parte dai 29 firmatari, 30 con lo stesso Fitto, della lettera pubblicata sul ‘Telegraph’ il 26 aprile scorso a sostegno di David Cameron. Pallottoliere alla mano, dunque, i deputati certi sarebbero 15: i 7 pugliesi ( Rocco Palese, Roberto Marti, Nuccio Altieri, Antonio Di Staso, Gianfranco Chiarelli, Benedetto Fucci, Nicola Ciraci’; la campana Giuseppina Castiello; il lucano Basilio Catanoso; Guglielmo Picchi; gli ex aennini, Pietro Laffranco e Maurizio Bianconi; il siciliano Saverio Romano; il calabrese Pino Galati; il presidente della Bilancio di Montecitorio, Daniele Capezzone. In questi giorni i ricostruttori sono al lavoro per convincere altri deputati a lasciare Berlusconi. I corteggiati sarebbero una decina e tra questi: Vincenzo Piso, ex di Alleanza nazionale ora con Ncd; l’ex Fdi, Massimo Corsaro; gli azzurri Alberto Giorgetti e Fabrizio Di Stefano. Sarebbero stati contattati anche due ex grillini, i deputati ‘tosiani’ e Pierpaolo Vargiu di Scelta civica e continuano le voci di un possibile soccorso degli uomini di Denis Verdini, che gode di un rapporto di amicizia con il leader dei ricostruttori. A Montecitorio Fitto non avrebbe i ‘numeri’, salvo l’arrivo di rinforzi da parte di altre forze politiche, soprattutto gruppo misto e centrista, a palazzo Madama, invece, non ci dovrebbero essere problemi per formare il gruppo già sulla base della scissione da Forza Italia. Al Senato si parla di circa 16-18 ‘fittiani’, secondo i calcoli dell’entourage dell’ex ministro. Anche qui il ‘nocciolo duro’ è formato dai sei ‘pugliesi’: Luigi Perrone, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Francesco Bruni, Lucio Tarquinio; Pietro Liuzzi, Vittorio Zizza. Nell’operazione potrebbero rientrare anche i popolari per l’Italia di Mario Mauro. Tito Di Maggio annunciando il suo interesse per l’iniziativa di Fitto, non ha escluso allargamenti. Tra i ‘ricostruttori’ anche la veneta Cinzia Bonfrisco, i campani Ciro Falanga, Eva Longo e Antonio Milo. E ancora: Giuseppe Ruvolo, Luigi Perrone, Francesco Bruni e Lionello Marco Pagnoncelli, ex coordinatore provinciale bergamasco di Fi e membro del partito fin dalla fondazione nel 1994. La partita, insomma, è tutta ancora aperta, e la campagna acquisti dei fittiani è destinata a continuare fino ai primi di giugno, quando si saprà l’esito delle regionali. Fitto ha poi rilanciato il tema delle primarie: “il nostro obiettivo, se ci saranno le elezioni politiche nel 2018, è che è indispensabile e necessario che il centrodestra si organizzi per celebrare delle primarie, sui contenuti e sulla scelta di uomini”. Il gruppo non ha ancora un simbolo e nella ‘carta d’identità’ c’è scritta la seguente frase: “Ci richiamiamo esplicitamente al modello dei conservatori inglesi, nella cui famiglia europea desideriamo entrare”.

Circa redazione

Riprova

Quell’allergia alle regole e ai controlli

L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com