Comunali di Milano e Roma con Salvini e Meloni

Mancano un giorno al faccia a faccia tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma  la diplomazia del centrodestra è già al lavoro. Domani il presidente di Fi riceverà ad Arcore il segretario della Lega e quello di Fratelli d’Italia, ma Roberto Maroni e Ignazio La Russa hanno lasciato intuire che un accordo si troverà e che, alla fine, potrebbe andare esattamente come si augurava il Cavaliere. Entrambi hanno ventilato l’ipotesi del doppio coinvolgimento dei due leader di Lega e Fdi, a Milano e a Roma. ‘Se nell’incontro fra Berlusconi, Salvini e Meloni, decidessero di candidarsi Salvini a Milano e la Meloni a Roma, noi faremmo un applauso, perché vorrebbe dire vincere’, ha affermato Sua Santità di Paternò, ovvero Ignazio La Russa. Giorgia Meloni non ha mai escluso di poter correre nella Capitale, mentre l’europarlamentare leghista lo ha fatto, parlando di Milano, cioè città dove è nato ed è stato consigliere. È un ticket suggestivo, ha ammesso Maroni, che non ha escluso che il segretario del Carroccio possa cambiare idea. Non è sfuggito che allo stesso comizio dove parlava il governatore c’erano pure il capogruppo di Fi a Palazzo Madama, Paolo Romani, ma, soprattutto, il capogruppo di Ncd a Montecitorio, Maurizio Lupi. Rivendica la centralità di Fi e quella del suo leader Antonio Tajani: ‘Berlusconi è l’unico in grado raccogliere consensi nel centro, dove si vince, recuperando astenuti ed elettori Pd, ma serve unità’. II centrodestra ora è un arcipelago, ma unito vale più di Pd e M5s, avverte Mario Mauro, segretario dei Popolari per l’Italia.

Cocis

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