La Francia repubblicana si rialza. Le Pen sconfitta ovunque

L’elettorato francese ha bloccato l’avanzata del Front National. Il partito di estrema destra di Marine Le Pen non ha conquistato nessuna regione francese al ballottaggio, malgrado fosse risultato in testa al primo turno. La destra moderata dell’ex presidente Nicolas Sarkozy ha vinto in sette regioni, i socialisti del presidente Francois Hollande in altre cinque e in Corsica si sono affermati i nazionalisti. Il risultato appare chiaramente legato alla decisa volontà di una parte dell’elettorato di sbarrare il passo al Front National. Il ballottaggio è stato caratterizzato da una forte affluenza alle urne: 58,53% contro il 49% del primo turno. Basti pensare che al ballottaggio delle regionali nel 2010 era andato a votare il 43,47%. Inoltre in due regioni il candidato socialista si è ritirato per far convergere i voti sulla destra moderata. Si tratta del Nord-Pas-de Calais- Picardia, dove Marine Le Pen è stata ora battuta con il 42,23% dal candidato della destra moderata Xavier Bertrand arrivato al 57,7%, e della regione Provenza- Alpi-Costa Azzurra, dove Marion Marechal Le Pen ha ottenuto il 45,2% ed è stata sconfitta dal sindaco di Nizza, l’esponente della destra moderata Christian Estrosi. I candidati del Front National sono stati comunque battuti anche nelle altre quattro regioni dove erano arrivati primi e non vi è stato il ritiro di candidati socialisti. La sinistra socialista vince in cinque regioni: Aquitania-Limousin-Poitou-Charentes, Borgogna-Franche-Comté, Bretagna, Centro- Val de Loire, Languedoc-Roussillon-Midi-Pirenei. Alla destra moderata, oltre alle due regioni del Pas-de-Calais e la Provenza, vanno Alsazia- Champagne-Ardenne-Lorena, Auvergne-Rodano-Alpi, Ile-de-France, Normandia e Pays de la Loire. I francesi hanno ritrovato l’unità di un giorno per evitare che qualcuna delle loro regioni finisse in mano al Front National. Contro Marine Le Pen, hanno detto lo stesso ‘No’ che nel 2002 pronunciarono contro suo padre Jean-Marie al ballottaggio per l’Eliseo.Sconfitta netta per il Front National, travolto ovunque e spazzate vie le due Le Pen. Vittoria strategica per il Partito socialista che ha dato vita ad un’edizione unilaterale del Front Republicain che ha sbarrato il passo all’estrema destra. I Republicains di Nicolas Sarkozy, che nella sua seconda versione cinque anni dopo la sconfitta continua a non convincere e non coinvolgere, conquistano sette regioni contro le 5 dei socialisti (la Corsica è andata ai nazionalisti) ma appaiono spaccati e alla vigilia di una resa dei conti decisiva. Le prime parole di Xavier Bertrand, poi quelle di Christian Estrosi, i due candidati di destra e centro che hanno battuto Marine Le Pen nel nord e la nipote Marion nel sud, sono state il ringraziamento agli elettori socialisti, tradizionalmente avversari, che hanno riversato i voti della gauche su di loro. La gauche perde simbolicamente l’Ile-de-France, la regione di Parigi. Eppure, nel silenzio assoluto osservato dal presidente Francois Hollande in questa settimana, il grande vincitore appare il primo ministro Manuel Valls, che si è esposto in prima persona gridando addirittura al rischio di guerra civile nel caso di vittoria del Front National. Valls ha preso la parola dopo i risultati per rendere omaggio all’appello ‘chiarissimo, netto, coraggioso, quello della sinistra, che ha sbarrato la strada all’estrema destra che stasera non conquista nessuna regione’. Tuttavia, il premier ha subito avvertito che non è proprio il caso di rilassarsi: ‘Nessun sollievo, nessun trionfalismo, nessun messaggio di vittoria”, poiché “il pericolo dell’estrema destra non è eliminato. Dobbiamo dimostrare che siamo capaci di restituire la voglia di votare ‘per’ e non unicamente ‘contro’. Da domani la strada di Sarkozy sarà tutta in salita. Ha salutato l’unità della famiglia dei Repubblicani e l’unione con il centro, esortando a non dimenticare l’avvertimento dei francesi. Ma la sua politica tutta rivolta verso il terreno dell’estrema destra e la fortissima opposizione interna lo rendono ogni giorno più debole. Ad Alain Juppé e Francois Fillon, avversari di sempre, si aggiunge Nathalie Kosciusko-Morizet, che aveva votato contro il no di Sarkozy al Fronte repubblicano: ‘Se gli elettori lo avessero seguito i nostri candidati nel nord e nel sud sarebbero stati battuti’. Per Marine Le Pen, che ha denunciato intimidazioni e manipolazioni, e il resto dei candidati del Front National, una sconfitta non pregiudica le mire della leader frontista all’Eliseo nel 2017. Il partito si è radicato nel territorio, con una crescita esponenziale negli ultimi 15 anni. E’ il primo partito ma resta isolato da un cordone sanitario ‘repubblicano’ reso inviolabile dal meccanismo elettorale a doppio turno. C’è di che far sorridere fin da oggi perché Francois Hollande potrebbe ritrovarsi al ballottaggio con Marine Le Pen fra un anno e mezzo. E con un Paese intero disposto, come oggi, alla riscossa repubblicana. Il Front National, che al primo turno aveva ottenuto il 28%, continua ad essere votato da una fetta importante dell’elettorato francese.  Al ballottaggio il partito di estrema destra ha ottenuto almeno 6,7 milioni di voti, contro i 6,1 del primo turno. Il quotidiano Le Monde sottolinea che il Front National ha visto triplicare in cinque anni il numero dei suoi consiglieri regionali, che nel 2010 erano 118, ora sono 358. Nel Nord della Francia si guardava alla Le Pen. Sono molto gentili, con l’accento gutturale reso celebre in Francia dalla commedia ‘Bienvenue chez les Ch’tis’, in italiano ‘Giù al Nord’, con la storia di un impiegato delle poste che si finge disabile per farsi trasferire sulla Costa Azzurra, e per punizione finisce in un villaggio minerario. Il remake con Claudio Bisio s’intitolava ‘Benvenuti al Sud’. La zona di Hénin-Beaumont in effetti è divenuta il Meridione di Francia. Dany Boon, che ha scritto, diretto e interpretato il film, ha invitato alla mobilitazione contro il clan Le Pen: ‘Non posso credere che la regione dove sono nato e cresciuto, dove ho imparato tutto quello che so, sia governata dall’estrema destra’, ha scritto su Facebook. Si è schierato contro il Front anche il re delle verdure in scatola Bruno Bonduelle. Le élites della capitale apparivano terrorizzate dall’avanzata del Front. Challenges, il periódico di business, mette in copertina Marine e Marion con la scritta ‘Economicamente nulle’, mentre la rivista Marianne pubblica un fotomontaggio con Marine in alta uniforme da presidente della Repubblica e il titolo: ‘Ancora 18 mesi per evitare tutto questo’. Liberation avvertiva che lunedì sarebbe stato troppo tardi, accostando il vertice mondiale sul clima alle elezioni regionali, con la foto di un iceberg che si scioglie accanto all’immagine di Marion Le Pen. Nel cabaret ‘I due asini’, va in scena: ‘È arrivata Marine’ e sulla locandina un esilarante Sarkozy con parrucca bionda. Anche a Lilla, capoluogo della regione, il clima è stato di scontro e il sindaco Martine Aubry, gli ecologisti, i comunisti, pure gli anarchici e i punk fanno campagna per il candidato della destra repubblicana Xavier Bertrand, ex ministro di Sarkozy.

Cocis

 

 

 

 

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