‘Colori di Pace’: al Campidoglio scambio interculturale tra Sri Lanka e Italia realizzato da Anna Maria Brazzò

Il pomeriggio del 29 ottobre, la Sala della Protomoteca del Campidoglio, ha ospitato Colori di Pace, un grande evento di scambio interculturale tra Sri Lanka e Italia, ideato e curato da Anna Maria Brazzò, curatrice di progetti istituzionali che promuovono gli scambi artistici e la fratellanza tra i popoliLa Brazzò stessa ha accolto i presenti nel costume tradizionale dello Sri Lanka, un fantastico sari variopintoma la vera apertura dell’evento è stata affidata ad un monaco buddista che, con la tradizionale veste arancione, in virtù della sola carismatica presenzafa scendere il silenzio in sala. Tutti si alzano e il monaco intona mantra e canti, a cui i presenti di provenienza asiatica rispondono con devozione. Un momento mistico e magico per iniziare.
Prende poi la parola Chandana Thappawarige Lalith, relatore della serata e personalità molto conosciuta a Roma. Consigliere aggiunto nel Municipio XV dal 2004 al 2006, è oggi rappresentante delle comunità asiatiche. Dopo aver ringraziato la signora Brazzò, descrive la propria storia personale, ricordando quando, studente delle superiori, è arrivato in Italia. Ora ha due figli alle superiori, una nuova generazione, che conosce tanto la cultura italiana quanto quella-srilankese. La conoscenza come antidoto contro tutti i conflitti, la pace e la cultura che uniscono i popoli, questi i temi ideali del suo intervento. Lo Sri Lanka, con i suoi valori culturali, religiosi e la sua bimillenaria storia, è un paese permeato dalla filosofia buddista.
Ricorda anche che i rapporti tra Italia e Sri Lanka sono antichi, risalgono all’epoca della Repubblica Veneziana, e che si sono intensificati a partire dagli anni ‘50 del secolo scorso. Saluta invitando i presenti a recarsi almeno una volta nella vita nello Sri Lanka: mare, natura, arte, storia e cultura ne fanno oggi, dopo una lunga guerra trentennale, una delle principali mete turistiche al mondo.
L’intervento successivo è quello di Pasquale Di Matteo, critico d’arte e curatore di eventi d’Arte Contemporanea, per illustrare la mostra collettiva che arricchisce questo evento capitolino. Nove donne, nove artiste ad imprimere sulla tela i colori della pace: Daniela Bussolino, Liliia Kalizhyna, Gina Fortunato, Barbara Marchi, Cinzia Morini, Francesca Bice Ghidini, Petruska Merisio, Silvy Favero, Simona Veronica Verzichelli. Dopo aver presentato una ad una le pittrici, conferisce loro un attestato di partecipazione e invita i presenti ad investire su questi nomi che saranno il futuro dell’arte italianaLa manifestazione continua con spettacoli di danza e musica. Il Gruppo Danza Roma Italia Prebaswari ha eseguito delle coreografie tradizionali cingalesi; Shalima Nur, accompagnata da altre tre danzatrici, propone una danza del ventre; i ballerini Sergio Tirletti ed Eva La Certosahanno presentato delle variazioni orientali sul tango argentino. Molto apprezzata infine la danzatrice ed insegnante Sandra Angelucci che incanta con la tribal dance , una fusione di danza del ventre, flamenco, hip hop e danza indiana, codificata negli anni ’90.
La manifestazione si è conclusa con un rinfresco anch’esso interculturale: vino italiano e delizie cingalesi.
È la conoscenza reciproca il perno su cui ruota Colori di pace. Arte, tradizioni, cultura, usi e costumi dei due popoli sono chiamati ad intrecciarsi in un abbraccio di fratellanza su cui si basa ogni convivenza democratica.
Barbara Lalle

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