Silvio Berlusconi durante la presentazione del libro di Bruno Vespa "Soli al comando", Roma, 13 dicembre 2017. ANSA/ANGELO CARCONI

Centrodestra con Forza Italia che, da Nord a Sud, teme la Lega

 Beppe Grillo  esce dall’hotel Forum e davanti ai giornalisti che ne attendono la partenza dalla Capitale tesse le lodi di Luigi Di Maio e di Roberto Fico, solo che stavolta  aggiunge anche il viatico per il capo politico M5s a Palazzo Chigi.  Di Maio al governo?:  ‘Ma certo,  sarà il presidente della Repubblica che darà l’incarico. Basta, non mi fate parlare di queste cose.  Tutto il resto, nomi, formule, alleanze, sono illazioni che fate voi. Qui dobbiamo cambiare il Paese, e lo stiamo cambiando’.

I rapporti tra M5s e Lega? ‘Salvini è uno che quando dice una cosa la mantiene, il che è una cosa rara. Dal canto suo, Salvini non ha dubbi su chi dovrà reggere le sorti del nuovo esecutivo: ‘Il premier non può che essere di centrodestra’, ha scritto sui social il leader della Lega.

Riguardo alla formazione del governo è necessario fissare una nota che riguarda gli equilibri nel centrodestra ricordando che  Silvio Berlusconi ha incassato la seconda carica dello Stato, riducendo i danni di una emarginazione di Forza Italia o di uno smottamento del partito verso la Lega.

Dalla Lega spiegano che non è stato mai chiesto al Cavaliere di fare un passo indietro. Ma non per questo è tornata la pace tra gli azzurri. Secondo numerosi esponenti del partito dai territori del Sud, principalmente, se ne stanno per andare verso la Lega.

In Puglia è un fuggi-fuggi ed in Sicilia i portatori di voti azzurri  levano le tende per andare con la Lega. Del governatore ligure Toti, e del suo feeling con Salvini, si sa, ma ora anche in Friuli FI ha dovuto lasciare il passo alla Lega, che candida Fedriga.

La minaccia di far saltare le giunte a guida Lega (Lombardia, Veneto, Liguria) è un’arma spuntata. E se, nei territori, la prospettiva o la minaccia di una ‘Lega Italia’ rischia di farsi sempre più vicina, a Roma le cose non vanno meglio. Sia nel caso di un governo Lega-M5S, sia che si trovi un accordo tra il centrodestra e i 5Stelle, la forza attrattiva della Lega verso i parlamentari azzurri non può che aumentare, grazie a ministeri in vista.

Romani afferma: ‘Silvio non è più il leader, non condivido le sue scelte’. Romani si chiude in un impenetrabile silenzio: non smentisce nulla, ha perso la gara del Senato in cui ha creduto fino all’ultimo, sta per perdere anche quella a capogruppo, anche se sembra che chiederà la conta. Al suo posto andrà, per ricompensarla, Annamaria Bernini, a meno che non prevalga Lucio Malan. Alla Camera, Brunetta fa sapere che non ha alcuna intenzione di continuare a fare il capogruppo, un mestiere difficile e pericoloso, ma lo dice perché sa di aver già perso quella partita. Una raccolta di firme contro di lui ha dovuto stopparla Berlusconi in persona.

Al suo posto andrà Maria Stella Gelmini, con il giovane calabrese Roberto Occhiuto vice. Nomi perfetti per trattare un governo di Grosse Koalition, non uno con Salvini e M5S.

Moreno Manzi

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