Pillola contraccettiva e corretta informazione

“Drospirenone, desogestrel, gestodene o ciproterone non sono progestinici di nuova generazione perché ormai esistono contraccettivi ormonali orali “naturali”, a base di estradiolo, che secondo studi in vitro, abbatterebbero considerevolmente il rischio di tromboembolismo venoso profondo”, è quanto afferma Annibale Volpe, past president della Società italiana della contraccezione (Sic), per commentare la notizia di uno studio clinico pubblicato nel British Medical Journal sulla correlazione negativa tra aumento di rischio di Tev e assunzione di contraccettivi ormonali di terza generazione. Si tratta di dati che riprendono studi clinici effettuati qualche anno fa, prosegue lo specialista, e non a caso sia l’Agenzia europea per i medicinali, sia l’Agenzia italiana del farmaco hanno già da tempo inviato ai medici un documento in cui è ben evidenziato il rischio di Tev per ciascuno dei diversi progestinici in commercio. Le complicanze sono dovute non tanto alla cosiddetta pillola ma a una prescrizione non personalizzata. Il mercato offre attualmente una grande varietà di scelta e per ogni donna esiste il prodotto adatto da scegliere in concerto con il proprio specialista di fiducia. Quando si valutano gli ipotetici rischi della contraccezione ormonale devono essere presi in considerazione anche i benefici: “Un’informazione sensazionalistica non aiuta ad allinearci con gli altri Paesi europei e mantiene l’Italia tra i fanalini di coda con una percentuale di utilizzo simile a quella del Botswana, della Tunisia e dell’Iraq. La contraccezione ormonale ha effetti molto positivi sulla salute della donna, oltre a evitare gravidanze indesiderate anche tra le giovanissime. Ma troppo spesso finiscono in secondo piano e ci si dimentica che secondo recenti studi la pillola sarebbe in grado di evitare 45 tumori ogni 10 mila donne e che apporterebbe molti altri benefici, tra cui, uno su tutti, la protezione da gravidanze indesiderate”. La pillola anticoncezionale è stata una delle scoperte scientifiche e delle innovazioni sociali più importanti del ’900.  Anche se ha  superato i 50 anni non ha mai smesso di migliorare il suo profilo a favore delle donne fino ad una pillola con estrogeno naturale, capace di incontrare le principali attese delle donne da sempre attente a usare prodotti più vicini alla fisiologia femminile. Un obiettivo raggiunto con la prima pillola anticoncezionale monofasica, che segna un altro progresso nel campo della contraccezione orale. Nel corso degli anni il principale obiettivo dell’evoluzione farmacologica della pillola anticoncezionale è stato, da un lato quello di diminuire gli effetti collaterali e i possibili rischi, dall’altro di migliorare il controllo del sanguinamento uterino e la buona accettabilità da parte della donna. Si è agito soprattutto su due versanti: diminuendo la dose dell’ ormone etinilestradiolo e/o introducendo nuove molecole di estrogeni o progestinici con minor impatto sul metabolismo della donna.

Clementina Viscardi

 

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