FIFA president Sepp Blatter after his election as President at the Hallenstadion in Zurich, Switzerland, Friday, May 29, 2015. Blatter has been re-elected as FIFA president for a fifth term, chosen to lead world soccer despite separate U.S. and Swiss criminal investigations into corruption. The 209 FIFA member federations gave the 79-year-old Blatter another four-year term on Friday after Prince Ali bin al-Hussein of Jordan conceded defeat after losing 133-73 in the first round. (Patrick B. Kraemer/Keystone via AP)

Fifa: intramontabile Blatter, padrone da 20 anni

Blatter è il nuvoo presidente della Fifa dopo il passo indietro del candidato giordano al termine della prima votazione. Per Blatter si tratta del quinto mandato consecutivo alla presidenza della Fifa. Josef Blatter è attaccato da 17 anni alla poltrona della Fifa, padre padrone di un mondo che macina affari e quattrini, basti pensare ai 140 mln di dollari di profitti dal solo mondiale brasiliano. Il 79enne ex colonnello svizzero è stato rieletto per la 5/a volta alla guida della federazione, che governa dal 1998. A Blatter si è inutilmente opposto il giovane emiro giordano Alì bin al Hussein. Hanno votato per lui Africa, Sud America, quasi tutta l’Asia. Numeri imponenti, consensi e legami spesso acquisiti a suon di accordi economici e finanziamenti con la ricchissima cassa della Fifa, che ha fatto di Blatter il dirigente più pagato al mondo, poco meno di 100 mln di dollari annui il suo reddito totale, e uno stipendio Fifa misteriosamente segreto. I soldi sono la chiave di tutto nell’avventura calcistica di Blatter, moderno faraone con reggia sulle colline di Zurigo, distributore di ricchezza e benefit, potente come un capo di stato, capace di relazioni profonde anche grazie al fatto che parla 5 lingue. E’ gentile con tutti, soprattutto coi delegati dei paesi piccoli e lontani dai riflettori, dove il calcio è anche poco praticato, ma al tavolo Fifa contano uno come l’Italia, l’Argentina, la Germania e via dicendo Nel primo scrutinio, lo svizzero aveva ottenuto 133 voti, appena 7 in meno del quorum, contro i 73 del principe giordano Alì Bin Al Hussein. Poi la decisione dello sfidante di ritirarsi che ha dato il via libera alla conferma di Blatter.  A Sepp Blatter piacciono le metafore marittime e, per il quinto mandato consecutivo, resterà l’indiscusso capitano della nave Fifa. Ha prontamente promesso di ”guidarla verso lidi molto piu’ tranquilli”, non appena confermato alla presidenza, nonostante i gravi scandali abbattutisi sulla Federcalcio mondiale. Il principe Ali Bin al Hussein ci ha provato, ma alla fine ha raccolto appena 73 voti che non gli avrebbero dato alcuna chance nella seconda votazione dove sarebbe bastata la maggioranza semplice. Che il ‘colonnello’ accusi invece ben 79 anni non rappresenta un problema par lui. In questi momenti difficili la Fifa ha bisogno di un leader forte e con esperienza, ha assicurato il rieletto Fin da domani ci metteremo al lavoro per cambiare, lanciare un’evoluzione non una rivoluzione, e far in modo che la Fifa sia nuovamente rispettata nel mondo. Prometto che al termine del mio mandato, lascerò al mio successore una Fifa sanissima, molto più forte e indipendente dalle ingerenze politiche. Platini aveva invitato l’Europa a votare compatta per il principe giordano ma solo una quarantina di federazioni dovrebbero aver seguito il consiglio. E l’Italia? Impossibile da sapere, in quanto il presidente federale Carlo Tavecchio subito dopo il voto è partito senza rilasciare dichiarazioni. Blatter ha senz’altro raccolto voti dagli alleati storici, Asia e Africa, dalla Concacaf, tranne Usa e Canada, probabilmente dall’Oceania. Blatter ha annunciato l’intenzione di allargare il comitato esecutivo a 30 membri, per consentire a tutte le confederazioni di essere meglio rappresentate”. La giornata del neorieletto è trascorsa senza i temuti scossoni e senza proteste eclatanti: anche se lunghissima, la riunione si e’ svolta in modo molto pacifico, senza eccessi nei confronti del presidente uscente, salutato invece da lunghi applausi durante il suo discorso della mattina. La tensione semmai si è avvertita fuori dall’Hallenstadion che ha ospitato il Congresso, con tanto di allarme-bomba, prontamente rientrato, e le tensioni legate alla diatriba israelo-palestinese. Alla fine, il presidente della federazione palestinese ha ritirato la richiesta di sospensione della controparte israeliana, conclusasi con la stretta di mano tra i presidenti delle due Federcalcio, Ofer Eini e Jibril Rajoub, che ha suggellato la ‘pax’ calcistica che include, tyra l’altro, la nascita di un Comitato congiunto tra Israele, Autorita’ nazionale palestinese e la stessa Fifa.

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