Sblocca Italia, ok da Commissione Difesa

Via libera della commissione Difesa della Camera al parere al decreto legge Sblocca Italia all’esame della commissione Ambiente di Montecitorio. L’ok è arrivato con i voti favorevoli del Pd e del M5S ma con l’astensione dei deputati Ncd. Lega e Sel hanno invece votato contro. “Centralità dei Comuni e attribuzione di finalità pubbliche ai beni che sono stati di proprietà della Difesa. Sono questi i due cardini che il Partito Democratico ha voluto valorizzare”,  spiegano Giampiero Scanu, capogruppo Dem in commissione Difesa, e Vincenzo D’Arienzo, relatore del provvedimento nel parere della Commissione Difesa sul decreto Sblocca Italia. Abbiamo voluto accelerare le procedure per riconsegnare al territorio le aree militari, riflettere le esperienze dei Comuni ed eliminare tanti ostacoli che finora hanno impedito le dismissioni. È nel nostro Dna,  proseguono,  favorire l’utilizzo pubblico di questi beni”. Il 15 ottobre arriveranno a Montecitorio da tutta Italia comitati, associazioni, cittadini ed esponenti degli enti locali per protestare assieme al M5s contro lo Sblocca Italia. E’ quanto annunciano i deputati del Movimento che preannunciano la presenza, tra gli altri, di Wwf, Legambiente e Greenpeace. M5s: no a dl trivelle, cemento, inceneritori – No al decreto “delle trivelle, degli inceneritori, dell’acqua privatizzata, delle colate di cemento, delle semplificazioni degli appalti e delle false bonifiche”. Il M5s dice un No totale allo sblocca Italia e riscrive completamente il provvedimento ribattezzandolo pure con un altro nome: “l’Attiva Italia”. “Quello del governo è un provvedimento che fa piombare l’Italia in un Medio Evo energetico, sociale, urbanistico, economico, ambientale” dicono i parlamentari M5s delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato che oggi hanno indetto una conferenza stampa per illustrare la loro proposta alternativa a quella del governo nella convinzione che “un miliardo di euro speso in riqualificazione energetica genera fino a 17 mila posti di lavoro mentre gli stessi fondi, dirottati in grandi opere, creano meno di mille posti di lavoro”. “Se fossimo al governo su rifiuti, energia, opere pubbliche, nei comuni e bonifiche agiremmo in maniera diametralmente opposta” dicono ancora i 5 Stelle ricordando di non essere soli in questa battaglia: “sono tanti i Comuni e le Regioni che hanno depositato mozioni o risoluzioni contro il testo voluto da Renzi”.

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