Renzi ad Ue: ci si salva con le idee e non con i limiti

In Italia c’è stato un recupero dei ritardi nella programmazione e sono stati conseguiti alcuni risultati significativi nell’attuazione della Politica di coesione 2007-2013, cosa che emerge da una prima lettura dei tecnici della Commissione dei rapporti annuali con cui gli Stati danno conto a Bruxelles dell’attuazione dei programmi. Da una prima lettura dei dati dei 27 rapporti annuali italiani emergono alcune tendenze che Bruxelles ritiene significative, a partire dal fatto che il 100% delle risorse finanziarie risulta impegnato. In particolare, i dati relativi agli interventi del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (Fesr), al 31 dicembre 2013, testimoniano importanti effetti della politica di coesione in Italia, come la creazione di 58.564 posti di lavoro; 3.098 Kilo-tonnellate in meno di CO2 nell’atmosfera; 1.311.028 persone con copertura di banda larga; 5.494 progetti di ricerca e sviluppo; 34.828 progetti di investimento in Pmi, 3.112 start-up; 2.390 progetti di energia rinnovabile; 195 Kmq di aree riqualificate; 670 progetti di prevenzione di rischi naturali; 4.083.810 studenti che utilizzano nuove tecnologie nell’ambito del miglioramento della didattica. Tuttavia la Commissione auspica che siano accelerate ulteriormente le procedure di attuazione dei progetti affinché i cittadini e le imprese possano beneficiare pienamente degli interventi dell’Unione europea in Italia. I documenti sono al vaglio dei tecnici della Commissione europea per l’approvazione. Matteo Renzi, dal canto suo  interviene a Digital Venice e  sottolinea: “In questo momento le idee salveranno l’Europa e non le limitazioni. L’Europa deve essere lo spazio della libertà, dobbiamo rendere più bella la globalizzazione. Se invece parliamo solo di limiti, di vincoli e di dossier burocratici che dividono i paesi perdiamo un’opportunità. L’Italia è leader per sei mesi delle istituzioni europee. È una responsabilità importante, siamo orgogliosi ma non è il nostro obiettivo. L’ambizione dell’Italia è più alta, è diventare leader non delle istituzioni ma dei cittadini. Se l’Italia cambia se stessa può essere leader nei prossimi 20 anni. La riforma del Senato forse per voi è normale, ma per la politica in Italia è una rivoluzione”. Il premier si è rivolto alla platea, composta in gran parte da ospiti stranieri, riunitasi a Venezia. L’evoluzione delle reti digitali “è un’opportunità per noi che siamo dei bravi ragazzi”, ha detto il presidente del Consiglio alla settimana dedicata al digitale a Venezia. Parlando agli imprenditori del settore ha detto che l’Europa non è un luogo per le limitazioni ma di spazio per allargarsi, ed . in tal senso questo senso le reti digitali sono uno strumento di apertura a tutti livelli che possono essere lo strumento per la crescita economica. Ogni singolo euro investito in infrastrutture digitali va escluso dal Patto di stabilità Ue. Investire nelle infrastrutture digitali è investire nel futuro e questo non è un costo. Piaccia o no a chi vuole frenarci, il risultato a casa lo portiamo, dice Renzi lasciando il Digital Venice.

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