EMANUELE POZZOLO, POLITICO

Pozzolo, usa l’immunità parlamentare e rifiuta il test sulla polvere da sparo

Emanuele Pozzolo ha fatto ricorso all’immunità parlamentare rifiutando di sottoporsi al test dello stub, vestiti compresi, per verificare se addosso avesse tracce di polvere da sparo.

Dalla mini pistola del deputato di Fdi sarebbe partito un colpo, durante un party di Capodanno alla Pro loco di Rosazza, che ha ferito un 31enne genero di un uomo della scorta del sottosegretario Andrea Delmastro (FdI) presente anche lui alla festa.

Avrebbe tirato fuori verso l’1,30 la pistola per mostrarla ai presenti, secondo una prima versione dei fatti. Oppure, scrive Il Giornale, l’arma era in una tasca della giacca del deputato. Da lì è caduta a terra e a quel punto il 31enne avrebbe chiesto al deputato di fargliela vedere. E nell’occasione sarebbe partito accidentalmente il colpo.

“Non sono stato io a sparare”, questa la dichiarazione del parlamentare. Mentre nelle prime ricostruzioni della storia si parlava di una sua ammissione davanti ai carabinieri. Colpito di striscio dal proiettile, il giovane è stato soccorso. Se la caverà con una prognosi di pochi giorni.

Quando è avvenuto l’incidente Delmastro non si trovava nella sala. Era a 300 metri di distanza, impegnato a caricare l’auto, e non si sarebbe accorto di nulla. La scorta gli ha consigliato di andare via subito, ma il sottosegretario è rimasto fino all’arrivo dei soccorsi.

L’ipotesi di reato minima da cui partire è l’omesso controllo: Pozzolo, essendo il titolare dell’arma e avendo un porto d’armi per difesa personale, aveva il dovere di custodirla. Il reato di omessa custodia di armi è definito omessa custodia di armi dall’articolo 20 della legge 110/75. Sanziona chi possedendo un’arma omette di custodirla “diligentemente”. E prevede l’arresto fino a un anno o un’ammenda di mille euro.

Il Corriere della Sera annuncia che FdI è pronta a far partire un’indagine interna: Giorgia Meloni stessa la vuole, per un fatto che a suo parere non ha in ogni caso alcuna valenza politica. Pozzolo non ha la copertura politica di Delmastro. E quindi, ragiona il quotidiano, nei suoi confronti nulla viene escluso. In particolare rischia una sospensione dal partito. Mentre i colleghi di FdI fanno circolare una battuta sul sottosegretario: «Delmastro? Bisognerebbe farlo dimettere. È ormai chiaro che porta sfiga»

Emanuele Pozzolo detto “Manny”, 38 anni, è alla sua prima legislatura: prima di entrare in parlamento con FdI faceva l’assessore alle politiche giovanili a Vercelli. Dopo essere stato espulso dal partito di Alleanza Nazionale per aver criticato il leader Gianfranco Fini, ha fondato il Movimento Jan Palach nel 2009. Poi era stato eletto come indipendente nelle liste della Lega a Vercelli.

È uscito dal Carroccio proprio in occasione della fondazione di FdI. È stato accusato dai Dem di Vercelli di «atteggiamenti misogini, arroganti, provocatori e No vax». Ha contestato il sindaco Andrea Corsaro per l’obbligo di Green pass durante la pandemia.

Di professione fa il consulente legale, è sposato e ha tre figli. Nel 2015, dopo una strage in Oregon, aveva criticato il presidente degli Stati Uniti: «Per Obama è sempre colpa delle armi. Io non ho mai visto una pistola sparare da sola». Neanche la sua, evidentemente.

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