Il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in aula della Camera, Roma 30 settembre 2015. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Matteo Renzi, due anni di Governo

Il 22 febbraio 2014 Matteo Renzi giurava da presidente del Consiglio nelle mani di Giorgio Napolitano. E in occasione dei 24 mesi di governo il premier ha annunciato una conferenza stampa oltre che video e slides per raccontare questi due anni.  Se l’anno scorso, però, la ricorrenza è caduta poco dopo l’elezione al primo scrutinio di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, che va certamente annoverato tra i successi di Renzi, quest’anno cade mentre il Pd è alle prese con la complicata partita delle ‘Unioni Civili’, mentre in Ue è alle prese con lo scontro sui migranti. Diverse le riforme approvate dal governo mentre restano al palo provvedimenti annunciati come la riforma del terzo settore, in corso d’esame in commissione al Senato, o quella del processo penale con le intercettazioni o l’omicidio stradale. Il governo ha approvato nel suo primo anno il bonus da 80 euro, il taglio dell’Irpef, oltre che la cancellazione della Tasi, e il jobs act. La riforma del lavoro ha portato, almeno secondo gli ultimi dati Istat, a un aumento delle stabilizzazioni con contratti a tempo determinato nel 2015. La percentuale della disoccupazione giovanile italiana resta comunque allarmante, al 37,9%. Per quanto riguarda, invece, la ripresa ci sono segnali di ripartenza anche se le percentuali non sono alte quanto quelle prospettate dal governo e il Pil si ferma allo 0,8%, quando il premier aveva prospettato un 1%. Tra le battaglie vinte dal governo quella sulla riforma della legge elettorale con l’Italicum che però, insieme alla riforma del Senato, provoca non pochi scossoni all’interno del Pd. L’ultimo passaggio delle riforme costituzionali in Senato, approvate anche grazie al voto di Ala, la formazione dei verdiniani ottiene il via libera con l’Aventino delle opposizioni. La parola ora va al rereferendum costituzionale che si terrà in ottobre e sul quale Renzi ha scommesso tutto, sottolineando che se lo perderà lascerà la politica. Nei due anni del governo Renzi arriva la riforma della scuola, avversata da insegnanti e studenti. E c’è anche quella della pubblica amministrazione, la riforma Madia, che prevede una stretta sui ‘furbetti del cartellino’. Il governo Renzi riesce dove altri esecutivi hanno fallito nell’approvazione del divorzio breve, dove i tempi per ottenere l’ok dopo una separazione consensuale vengono ridotti da tre a un anno. Matteo Renzi è stato anche protagonista di diversi scontri in Ue in particolare con il presidente della commissione Jean Claude Juncker. Il tema caldo è quello della flessibilità, per tre miliardi, che l’Italia chiede in seguito agli sforzi sul dossier migranti.  Tra le scommesse del governo anche l’Expo di Milano, tanto che il commissario Beppe Sala è stato proposto per le primarie per la candidatura a sindaco per il centrosinistra a Milano. Renzi, insieme agli altri leader europei, è chiamato alla risposta contro l’attacco al cuore di Parigi del 13 novembre. La replica italiana è stata: ‘Un miliardo per la sicurezza e uno per la cultura’. Tra i momenti forse più complessi per l’esecutivo quello delle polemiche sul decreto salva-banche e sulla vicenda del ruolo del padre del ministro Maria Elena Boschi come dirigente di Banca Etruria, una di quelle salvate dal provvedimento. In piazza le proteste dei risparmiatori che chiedono di vedersi restituiti i loro soldi ed il governo è al lavoro sui loro indennizzi. Il governo non riesce ad approvare la riforma della Rai in tempo per varare il nuovo cda Rai con nuove regole e non in base alla legge Gasparri. Il testo verrà comunque poi approvato dal Parlamento. Si registrano le difficoltà sul fronte delle ‘Unioni Civili’ che è tra i punti del programma delle primarie di Renzi. Il provvedimento, soprattutto sul punto della ‘stepchild adoption’, sta creando frizioni all’interno del Pd, e nel governo, tra la componente laica e quella più cattolica. I Dem hanno dovuto prendere tempo per cercare una intesa.

 

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