Infrastrutture, Mondini (Confindustria): “Sul decreto Genova, industriali pronti a scendere in piazza”

Il quadro confuso fa temere che i tempi di ricostruzione del viadotto che sostituira’ Ponte Morandi possano essere ben piu’ lunghi di quelli prospettati finora. E i tempi, ricorda Giovanni Mondini, presidente degli industriali genovesi in una intervista a “Il Sole 24 Ore”, “sono determinanti”. Per questo prospetta l’ipotesi di una manifestazione degli imprenditori. Il decreto fatica a vedersi e il quadro regolatorio e’ poco chiaro. In citta’ serpeggia qualche preoccupazione; “Piu’ che serpeggia, c’era gia’ da tempo e col tempo si sta trasformando in qualcosa in piu’ di una preoccupazione. Possiamo dire che siamo quantomeno seriamente preoccupati”. Gli imprenditori sono davvero pronti a scendere in piazza: “Lo confermo, ma e’ piu’ che altro quello che ho riscontrato da tutti i nostri associati”. La posizione – continua – e’ emersa una decina di giorni fa nel nostro consiglio generale, quando tutti hanno detto: monitoriamo ancora i tempi, vediamo cosa succede: “Direi che da allora, da quando circolavano le prime bozze del decreto, si ha ancora meno visibilita’ su quella che sara’ la tempistica. Dovro’ tener fede a quello che era stato chiesto da tutti gli imprenditori genovesi, che era anche di scendere in piazza, ovviamente in maniera molto tranquilla, per manifestare il proprio dissenso e ricordando ancora una volta che il tempo e’ un fattore determinante”.

Si paventa una catena di ricorsi e controricorsi che potrebbe bloccare la ricostruzione: “Il problema e’ proprio quello. Capisco che la situazione non sia semplicissima. O meglio, sarebbe stata semplicissima perche’ il concessionario Autostrade per legge avrebbe dovuto provvedere a ripristinare la situazione precedente. Anzi, io avrei preteso che fossero gia’ cominciate, compatibilmente con i tempi della sicurezza e della procura, le opere di demolizione. Nulla avrebbe dovuto impedire questo”. Capisco – riprende – che siano nati certi tipi di discorsi, ma e’ importante che questi discorsi non tengano in sospeso la decisione sull’operazione di demolizione e ricostruzione del ponte: “Per assurdo dico che se deve esserci revoca della concessione e si vuole trovare un altro strumento giuridico che consenta a qualcuno di demolire e costruire velocemente, trovatelo subito, altrimenti qua non si capisce dove andiamo a finire”. Insomma, si decida quello che si vuole sulla sorte della concessione, basta che questo ponte torni ad attraversare la citta’: “Io sono uno pragmatico e sappiamo che dietro c’e’ uno scenario regolatorio non semplice, ma questo non vuol dire che non si puo’ decidere. Come ho detto prima Autostrade avrebbe gia’ dovuto iniziare le opere di demolizione. Non si capisce come ci si deve muovere per la demolizione e ricostruzione. E la citta’ attende”, ha concluso Mondini.

Circa redazione

Riprova

Quell’allergia alle regole e ai controlli

L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com