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Romano Prodi è stato durissimo con la Germania con la sua dichiarazione: “Non si possono avere 280 miliardi di surplus commerciale, deficit zero e crescita zero. Questo è destabilizzante come avere troppi debiti e troppo deficit. Non siamo alla penultima occasione, ma all’ultima e la Germania non consentirà alla Bce l’acquisto di bond. Non vedo più traccia della solidarietà che riscontravo con Kohl, come se i dirigenti tedeschi avessero cambiato valori”. In realtà questo rifiuto ad indebitarsi a costo zero è una rinuncia a fare investimenti e creare le premesse per lo sviluppo. Il Forum Ambrosetti è diventato in realtà un vero processo alla Germania e l’unico a tentare uno sforzo diplomatico è Jean Claude Trichet, che intravede nel dinamismo salariale anche un rilancio degli investimenti, visto che il mercato dei capitali è fluido, i tassi d’interesse eccezionalmente bassi, grazie anche alla politica della Bce, e la buona disponibilità di capitali dovrebbero spingere la Germania a rilanciare la domanda. Il presidente dell’Agenzia per il lavoro tedesca, Frank Juergen Weise, venuto al Forum Ambrosetti, ha risollevato l’immagine del suo Paese, messo sotto accusa per tutta la giornata dagli economisti anti-austerity: “Noi puntiamo sull’apprendistato, che copre 344 mestieri, dal parrucchiere all’agente assicurativo, e riguarda il 70% dei giovani che accedono al lavoro. Dura, secondo la professione, due o tre anni, durante i quali il giovane passa il 25% del tempo a scuola professionale ed il 75% in azienda. L’apprendista non è tutelato e può essere licenziato. Ma di solito ciò non avviene ed in questo momento si trovano in questo stato un milione e mezzo di giovani. Una volta entrato nel mondo del lavoro inizia per loro un’altra fase. Per i primi sei mesi sono privi di tutele, per il successivo anno e mezzo serve una ragione solida per licenziarli, dopodiché si stabilizzano con un contratto a tempo indeterminato”.
Marco Novellino
