Polemiche tra il centro montiano e il candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani che dal seggio delle primarie di Piacenza ha lanciato un invito al premier dimissionario Mario Monti.
Bersani – E’ tempo di fare chiarezza, stabilendo le posizioni e distinguendo tra politica ed istituzioni: queste le richieste del leader democrats che critica il ruolo di ‘controllore’ sulle candidature affidato da Monti a Enrico Bondi: “sta facendo un altro mestiere, non può farne due insieme”, ha detto Bersani, scatenando così l’ira del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini.
Casini – “Vede – ha spiegato in una intervista al Messaggero – la cosa triste del ragionamento di Bersani, peraltro ottima persona, è che traspare la nostalgia per un centro che è più che altro un centrino, che non deve disturbare più di tanto il manovratore a palazzo Chigi”. Per il leader dell’unione di centro la “la sfida di Monti, invece sarà un fatto positivo anche per la sinistra: li obbligherà a fare i conti con le tante questioni che lasciano in sospeso”.
Montezemolo – Intanto le approvazioni per l’agenda del Professore continuano a piovere fitte anche dall’entourage di ministri del suo governo tecnico. Dichiarazioni di approvazione sono arrivare sia dal ministro Fornero, che dal ministro Severino. E a confermare la sua adesione al progetto dell’Agenda Monti è Luca Cordero di Montezemolo, che in un’intervista ha ribadito che non si candiderà e aspira a nessun posto da ministro. Sono convinto che Monti sarà il prossimo presidente del Consiglio, perché la vocazione maggioritaria che ha rivendicato è sostenuta da un progetto forte e persuasivo. Io continuerò a fare il mio lavoro di imprenditore e di manager, senza però tralasciare l’impegno pubblico che ogni persona che sente la responsabilità di essere classe dirigente, dovrebbe dare”, ha detto il presidente della Ferrari.