Via libera del Consiglio dei ministri al Codice degli appalti che entrerà in vigore già a partire dal prossimo lunedì. La normativa sarà più semplice e con meno norme, passando da 660 articoli a 217, con una grande valorizzazione del ruolo dell’Autorità anti corruzione. AL termine del Cdm, il premier Matteo Renzi ha espresso soddisfazione per la ratifica, evidenziando come si tratti di “un ulteriore passo nel tentativo di sbloccare i tanti lavori fermi da troppo tempo in Italia”.
Poi, a una domanda dei cronisti sulle risorse per l’Anac, il premier ha risposto: “Noi siamo fieri del lavoro dell’Anac. L’Anac l’abbiamo voluta noi e siamo impegnatissimi affinché abbia tutte le risorse per farla funzionare bene”. Nel codice in questione, “noi abbiamo seguito le indicazioni del Parlamento” e il codice andava riformato prevedendo una “invarianza di spesa”.
Dunque “non è un problema di spending, non è il governo che ha deciso così ma la previsione parlamentare che ci impedisce” di prevedere nuove risorse nel codice in questione. “Dopodiché verificheremo e siamo sempre al fianco dell’Anac”. Ma “non è il codice appalti – ha aggiunto il ministro Graziano Delrio – il luogo per risolvere questi problemi”.