Sudan: Etiopia e Nigeria auspicano “soluzione pacifica” alla crisi

I governi di Etiopia e Nigeria hanno chiesto una “soluzione pacifica” alla crisi in Sudan dopo che le forze armate hanno preso il potere, ponendo fine al governo trentennale del presidente Omar al Bashir. “L’Etiopia esprime la sua fiducia che i sudanesi supereranno questo momento difficile. L’Etiopia rispetta pienamente la sovranita’ e l’indipendenza politica del Sudan e spera sinceramente che tutte le parti interessate politiche sudanesi trovino una soluzione pacifica al problema”, si legge in una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri etiope. “L’Etiopia comprende e rispetta pienamente i desideri del popolo sudanese e li sostiene”, conclude la nota. Il ministro degli Esteri della Nigeria, Geoffrey Onyeama, in un’intervista all’emittente “Bbc” ha chiesto dal canto suo che “l’ordine costituzionale” in Sudan venga ripristinato il prima possibile, aggiungendo che “non dovrebbe esserci violenza: questo e’ assolutamente fondamentale”.

Ieri Ahmed Awad Ibn Auf, ex vice di Bashir e ministro della Difesa, ha annunciato in un comunicato letto in diretta televisiva la destituzione e l’arresto del presidente Omar al Bashir, l’avvio di un periodo di transizione di due anni guidato da un Consiglio militare, la sospensione della Costituzione approvata nel 2005, l’imposizione dello stato d’emergenza di tre mesi e un coprifuoco notturno a partire dalle 22 di questa sera, lo scioglimento del governo e del parlamento, la chiusura provvisoria dello spazio aereo e dei valichi di confine e il rilascio di tutti i prigionieri politici. Oltre a Bashir, sono state arrestate oltre 100 personalita’ vicine a Bashir, tra cui il capo del governo Mohammed Taher Aila, l’ex ministro della Difesa, Abdel Rahim Mohammed Hussein, il capo del Partito del Congresso nazionale (Ncp), Ahmed Harun, e uno dei vice di Bashir, Ali Uthman Mohammed Taha. Nel frattempo, le autorita’ di Khartum dovrebbero riaprire lo spazio aereo dopo una sospensione di 24 ore, mentre i confini terrestri e marittimi rimarranno chiusi.

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