Pazza rimonta Oranje! L’Olanda vola ai quarti

Giuso ieri dicevamo che il destino calcistico era stato crudele col Cile. Oggi la storia si è ripetuta con il Messico che per la sesta volta consecutiva si ferma agli ottavi di finale. Ma questa volta fa più male di tutte le altre perché all’88esimo gli uomini di Herrera erano in vantaggio e pregustavano una qualificazione targata Giovani Dos Santos, in gol ad inizio ripresa, e Ochoa, come sempre miracoloso e fortunato. La “tricolor” è stata padrona del campo per un tempo e mezzo in cui gli uomini di Van Gaal non ci hanno capito nulla grazie alla pressione furente dei messicani e al dinamismo e agli inserimenti degli uomini di attacco. Van Gaal ha rischiato tantissimo con scelte ardite che in caso di sconfitta gli sarebbero costate critiche furenti ma alla fine, in qualche modo, ha avuto ragione, ancora! Il mago olandese sorprende tutti con una formazione che ricalca quella schierata contro il Cile piuttosto che quelle viste con Spagna e Australia con Vlaar, Blind, e De Vrij a proteggere Cillesen; Wijnaldum, Sneijder e De Jong a centrocampo; Robben e Van Persie in avanti. Ma la sorpresa è sugli esterni con Kuyt e Verhaegh che soffre spesso le scorribande di Layun. Inoltre all’ottavo De Jong è costretto a lasciare il campo e Van Gaal ridisegna i suoi mandando in campo Martins Indi, un difensore, avanzando Blind in mediana. Gli Oranje soffrono tremendamente per tutto il primo tempo il dinamismo e gli inserimenti dei vari Peralta, Giovani Dos Santos, Guardado ed Herrera. Proprio quest’ultimo ha due importanti occasioni per sbloccare il risultato. La prima al 16′ con un lancio lungo che sorprende Martins Indi e viene raccolto da Dos Santos che gira per Peralta che a sua volta appoggia per Herrera che di sinistro calcio fuori di pochissimo, mentre tre minuti dopo il centrocampista del Porto si catapulta in area e viene chiuso in angolo sul più bello dai difensori olandesi. Il pressing del Messico è incredibile e non permette all’Olanda di ragionare, così la prima occasione nasce su una distrazione occasionale ma Van Persie di destro calcia male. Il caldo di Fortaleza è micidiale e allora al 31′ per la prima volta viene concesso il “cooling break”, pausa di tre minuti per permettere ai giocatori di rinfrescarsi. Al 42′ nuova grande occasione per il Messico col solito inserimento di Guardado che serve Dos Santos su cui salva di ginocchio Cillesen. E a proposito di salvataggi è splendido anche quello di Marquez su Robben durante il recupero anche se Van Persie avrebbe potuto servire meglio l’ala del Bayern. Il primo tempo finisce 0 a 0 ma le occasioni per sbloccare sono state diverse, soprattutto di marca “tricolor”. Il gol però arriva subito in apertura di ripresa con Giovani Don Santos che al terzo controlla di petto, protegge palla e di sinistro dai 25 metri batte Cillesen. Vantaggio meritato per il Messico che al 53′ va vicino al raddoppio con Peralta da fuori. Al 57′ però Ochoa  si erge ad assoluto protagonista con un’altra parata pazzesca dopo quelle viste col Brasile. De Vrij in mischia colpisce da due metri e il portiere messicano ci mette mani e faccia per deviare un pallone che sbatte sul palo. Bravo e fortunato il portiere disoccupato che sembra aver eretto un muro grazie anche a qualche dio che lo avrà baciato in fronte prima di questo Mondiale perché è sì bravo ma la fortuna non gli manca. Come in questo caso, come due minuti dopo quando sono i difensori a salvarlo deviando in angolo un tiro pericolosissimo di Sneijder che subito dopo non arriva per poco su un cross di Robben. Pressione furente, quindi, dell’Olanda che al 74′ si vede sbattuta la porta in faccia ancora da Ochoa che con le gambe si oppone a Robben. Spingi e spingi alla fine l’Olanda trova il pari a tre minuti dalla fine con uno degli uomini meno convincenti di questo Mondiale e cioè Sneijder che sugli sviluppi di un corner raccoglie la sponda di Huntelaar, entrato per Van Persie, e dal limite sfonda la resistenza messicana con una bordata che lascia impietrito Ochoa. Huntelaar per van Persie dicevamo, un cambio che in caso di sconfitta avrebbe potuto scatenare un putiferio in patria perché, se devi recuperare una situazione quasi disperata, Van Persie non puoi toglierlo. Ma, come detto prima, Van Gaal ha ancora ragione perché l’attaccante dello United oggi è stato quasi inesistente mentre il “Cacciatore” al 93′ sarà decisivo e non solo per la sponda a Sneijder. Con il Messico distrutto dal gol del pareggio, l’Olanda, come uno squalo che sente il sangue, attacca a testa bassa e Marquez, “El gran capitan”, l’anima di questo Messico, stende Robben in area. È rigore e il peso di un momento così importante se lo carica sulle spalle proprio Huntelaar che spiazza Ochoa e manda l’Olanda ai quarti di finale. Come il Cile, anche il Messico saluta il Mondiale dei mondiali a testa altissima e con lacrime piene di rimpianti e rammarico.

Sebastiano Borzellino

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