Orlando e intercettazioni: ‘Nessuna volontà di colpire la stampa’

Una ‘clausola di salvaguardia’ ideata per tutelare i giornalisti sulla diffusione di immagini e audio registrati di nascosto, afferma il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, parlando a margine di un evento a Expo: “Mi sembra si stia andando in questa direzione ed era quello che avevamo auspicato. Vogliamo spiegare meglio i caratteri delle attività fraudolente e spiegare quali sono i soggetti titolati a esercitare determinate funzioni”, cercando di smorzare le polemiche sorte sulle intercettazioni che continuano a far discutere la politica italiana. ‘Credo che anche la rapidità con la quale si è ritenuto di dover riscrivere la norma dimostri che non c’era alcuna volontà da parte della maggioranza e dei gruppi della maggioranza di colpire la stampa’. Poi ha aggiunto: “Quella, ed un ritocco della pena, possono dare una risposta compiuta a una polemica, forse eccessiva ma che merita comunque attenzione”.Nei giorni scorsi il ministro aveva preso le distanze dall’emendamento presentato dal centrista Alessandro Pagano e approvato in Commissione Giustizia alla Camera che prevede il carcere per le intercettazioni rubate, con una stretta sulle intercettazioni ‘carpite in modo fraudolento con registrazioni o riprese’, con il rischio di carcere fino a 4 anni. Le opposizioni, Sel e M5S in testa, sono pronte all’ostruzionismo in aula alla Camera, dove stamani con la relazione della presidente Pd della commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti si è avviato l’esame della legge delega sulla riforma del processo penale. Nel primo pomeriggio scade il termine per gli emendamenti. Non è escluso un rinvio a settembre dell’esame del provvedimento e la discussione con votazione sul disegno di legge riprenderà domani in aula alle 15. Le opposizioni sono pronte all’ostruzionismo. E anche parte del Pd si prepara a chiedere una modifica delle norme sulle intercettazioni. Domani si riunisce il “comitato dei nove” per prendere atto delle proposte di modifica al disegno di legge di riforma. Verini ed Ermini, deputati del Pd, hanno presentato un emendamento teso a fugare ogni dubbio che questa sia una “legge bavaglio” per la stampa, accusa sollevata dal M5S. Il testo dell’emendamento recita: Occorre ‘prevedere che costituisca delitto, punibile con la reclusione non superiore a quattro anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente. La punibilita è esclusa quando le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca’. Considerata la valanga di emendamenti in preparazione e la annunciata dura battaglia ostruzionistica che già venerdì ha portato M5s a occupare la commissione in combinato con l’assenza di contingentamento di tempi per l’esame della legge delega, il rinvio a settembre-ottobre dell’esame da parte della maggioranza era previsto per evitare ingolfamenti della Camera nella manciata di sedute rimaste prima della pausa estiva.

Cocis

 

Circa Cocis

Riprova

Quell’allergia alle regole e ai controlli

L’esecutivo sta dimostrando in questi giorni un’insofferenza ai poteri super partes. E’ un atteggiamento che …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com