Monti: “Merkel non vuole il Pd”. Cancelliera smentisce: “Mai detto”

E’ scontro Monti- Merkel sul futuro della governante italiana. IIn particolare l’affermazione smentita dal professore sarebbe quella relativa alla decisione del premier uscente di collaborare con il Pd con la benedizione del cancelliere tedesco”. “C’è il condensato della falsità, perché non è affatto vero”, ha ribadito il senatore a vita.
Secondo Monti, infatti, “la Merkel teme l’affermarsi di partiti di sinistra soprattutto in un anno elettorale per lei, credo che non abbia nessuna voglia di vedere arrivare il Pd al governo”.
Ma già nella serata di ieri a smentire Angela Merkel ci aveva pensato il suo il portavoce Steffen Seibert, in un ‘tweet’ inviato a ‘Nomfup’, blog collettivo di comunicazione e politica. “La cancelliera Merkel non ha commentato le elezioni italiane e non l’ha mai fatto nemmeno in passato” scrive su Twitter.
E lo stesso Monti, ospite ieri di ‘Otto e Mezzo’, è tornato poi sulle dichiarazioni, rilasciate ai ‘Confronti’. Il professore ha precisato che si è trattato di una sua opinione personale e ha detto di “non attribuire ad Angela Merkel” i giudizi sul Pd. Ha comunque ribadito che “è inverosimile che la Merkel auspichi l’arrivo in Italia di un governo di sinistra”. “Non vedo perché dovrebbe visto che fa parte della famiglia popolare alla quale anche Berlusconi appartiene”.
Monti ha duramente criticato anche Berlusconi: “Se gli italiani lo votano ancora, il problema non è lui ma siamo noi italiani” ha sottolineato il leader di Scelta civica ricordando che all’estero più volte gli è stato chiesto “come potete avere questo strano Primo ministro che fa queste cose e fa queste dichiarazioni. Io l’ho sempre difeso, noi italiani l’abbiamo eletto tre volte. Forse la prima volta è dipeso dal potere mediatico, ma se lo votiamo la quarta volta agli occhi del mondo l’imputato di stranezza non sarà Berlusconi ma gli italiani”.
Giudizio pesante da parte del leader di ‘Scelta civica’ anche per la campagna elettorale sull’Imu: “Vediamo queste lettere sull’Imu… Io avevo detto ‘questo farà dei tentativi per comprare il voto degli italiani con i soldi dello Stato’, ma non pensavo che avrebbe incarnato così alla lettera quello che temevo avrebbe fatto e che sta facendo”.
Parlando del fenomeno Grillo, per il premier uscente “è interessante capirlo. Grillo ha capacità di mobilitazione straordinarie ma non ama il dialogo. Io credo nel dialogo e non riuscirei a riempire le piazze, ma trovo più costruttivo riunirmi con dieci, cento e a volte più persone lasciando spazio adeguato al dialogo”. “Però – ha aggiunto Monti – è importantissimo capire cosa c’è dietro questo fenomeno Grillo. Loro sono protesta e protesta, noi siamo protesta e proposta e, credo di averlo dimostrato, con capacità di governo”.
A chi gli rinfaccia di essersi alleato con la ‘vecchia politica’, Monti risponde affermando che “Fini e Casinisono vecchi politici come Bersani e come ormai Berlusconi, la differenza è che hanno visto i limiti di questo bipolarismo così conflittuale”. “Hanno accettato – ha aggiunto il leader di Scelta civica riferendosi ai suoi alleati – di avere criteri molto più rigorosi di quelli della legge sull’incandidabilità, quindi hanno dato tutte le prove che potevamo chiedere”.
Parlando della campagna elettorale, Monti ha espresso “un solo grande rammarico, che per diverse ragioni i miei avversari non abbiano visto volentieri l’idea di un confronto diretto in televisione cosa che gioverebbe a tutti gli elettori”.
Rispondendo a una domanda del condirettore dell’Adnkronos, Alessia Lautone, su come avrebbe influito una vittoria di Renzi alle primarie del Pd, il premier uscente ha sottolineato che ‘Scelta civica’ avrebbe avuto uno “spazio minore rispetto a quello grande che c’è adesso”. A questo proposito Monti ha ricordato che esponenti che si riconoscevano nelle posizioni del sindaco di Firenze “sono venuti da noi, speriamo che si sentano più a loro agio nel fare le riforme”. “Credo – ha detto ancora il leader di Scelta civica – che la vittoria di Bersani nell’esercizio delle primarie, che merita ammirazione, alla quale non ha fatto seguito molta apertura verso coloro che esprimevano le posizioni di Renzi, abbia aumentato la necessità della nostra iniziativa politica e lo spazio che ha”.
Dal premier in giornata è arrivata anche un”apertura’ per Bersani. “Credo che possa governare molto bene” ha detto Monti aggiungendo però ”al di là dei ministeri che ha retto in passato, anche lui non è comprovato e dovrà essere comprovato come presidente del Consiglio”. Il presidente del Consiglio ha poi precisato che la sua non è “una dichiarazione di alleanza, non è una dichiarazione in vista di un’alleanza, né un endorsement o una mia benedizione nei confronti di Bersani, che non ne ha bisogno”.
Il leader Pd, secondo Monti, ha “le qualità necessarie” per fare il premier, avendo dimostrato “capacità di dialogo” ai tempi del governo ‘Abc’, ma “ho difficoltà a ritenere che con la coalizione di cui è leader possa governare efficacemente per un’Italia più equa e dinamica”.
Parlando del Quirinale, il leader di ‘Scelta civica’ ha osservato: “Credo di aver fatto una bella rinuncia” perché “prima di questa scelta” di ‘salire’ in politica le possibilità di essere il prossimo inquilino del Colle “pare fossero molto alte”. Sulle sue chance attuali di essere nominato capo dello Stato, ha affermato: “L’autovalutazione non è un buon esercizio. Certo – ha aggiunto – non ho fatto tutto il possibile per ingraziarmi” i voti necessari.
Monti ha quindi lanciato Emma Bonino al Colle. “Sarebbe una candidata molto, molto buona al Quirinale”, ha sottolineato. “In Commissione Ue insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro – ha ricordato – E’ una di quelle persone di cui ce ne vorrebbero di più”.
Poi alla domanda se voterebbe per la conferma di Giorgio Napolitano al Quirinale, ha risposto: “Con vera gioia”. In alternativa, oltre a Bonino, Monti ha indicato come possibili candidate le donne che hanno operato nel suo governo.
Sulla ‘salita’ in politica “non ho mai cambiato stato d’animo – ha chiarito -. Era una scelta non nel mio interesse personale: lo sapevo allora e lo so ora”.
Infine, a chi gli chiedeva la prima cosa che farebbe se venisse confermato a Palazzo Chigi, Monti ha risposto: “Riprendermi dall’emozione che quel risultato determinerebbe, anche se sono convinto che se avessimo avuto 4-5 mesi di più quello sarebbe stato il risultato”. E’ il candidato di Intesa Popolare per il senato in Campania, Andrea Viscardi ad intervinire sulla vicenda e a dichiarare: “Ormai che Monti è legato a doppio filo all’Europa, lo sappiamo, ma che si fa comandare e teme il premier tedesco, questo è davvero inaccettabile”.

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