Monti leader dei centristi. Casini: “Non saremo alleati del Pd”

Forte del sostegno di Monti, Pierferdinando Casini inaugura la conferenza stampa, decretando annunciando ufficialmente la fine del populismo:  “Da ieri sono alle nostre spalle, finalmente, populismo, demagogia e finte promesse elettorali. Abbiamo preso l’impegno di non prendere in giro gli italiani. Monti non ha la bacchetta magica e mentre si sta aprendo la fiera delle promesse noi abbiamo il coraggio della verità”, ha detto ancora  Casini.  “Ho letto sulla stampa di oggi delle ricostruzioni fantascientifiche sulla riunione di ieri: c’è stato un altissimo e bellissimo dibattito politico, di come non se ne vedeva da 10 anni”.

“ La nostra iniziativa, continua il leader dell’Udc,  non nasce a supporto o come alleanza predeterminata con il Pd. Certo se fossi Berlusconi direi la stessa cosa ma da parte nostra c’é una vocazione maggioritaria e la ricerca di questa”. “Ognuno deve fare il suo lavoro:i giornali e la politica e questa non deve mai arrabbiarsi con i media. Pier Ferdinando Casini ha smentito che vi sia stato un contrasto con Corrado Passera nella riunione di ieri. “Lui, ed é noto, la pensa così e ha motivazioni da considerare con gradissimo rispetto, ma francamente è una delle persone che stimo di più e che mi sono maggiormente amiche. Quando ho letto dello scontro Casini-Passera mi sono messo a ridere”, ha assicurato ancora Casini.

“Mario Monti ha chiesto integrazioni sull’agenda. Noi le faremo entro martedì su due punti fondamentali: socialità e famiglia. Il rigore non può essere disumano”, ha  sottolineato il leader dell’Udc aggiungendo  di che con Monti si lavora per creare “quel surplus di solidarietà e di socialità che è necessario”.

 

Monti: “Lista unica al Senato”. Abbiamo deciso che al Senato ci sarà una lista unica , che si chiamerà probabilmente Agenda Monti per l’Italia. Anche per la Camera i partecipanti hanno offerto la loro disponibilità per una lista unica, ma ho pensato che, rifiutando personalismi in politica e per rispetto delle diverse storie politiche, è più opportuno avere una lista dell’Udc, insieme ad altre liste, ci sarà una coalizione di queste liste”: così il premier dimissionario Mario Monti ha parlato, in conferenza stampa, a conclusione della lunga riunione durante la quale ha incontrato i centristi suoi sostenitori.

Il summit, durato oltre quattro ore e svoltosi in una sede non istituzionale, mirava a far chiarezza sulla composizione e forma della lista, o della federazioni di liste, a sostegno del Professore nella battaglia delle politiche di febbraio. E l’obiettivo sembra essere stato raggiunto, anche se lo schieramento politico continua a fare proseliti.

I presenti – “Ho incontrato la società civile e i partiti- esordisce Monti –  Dai centristi ho ricevuto un consenso ampio e credibile alla mia agenda”, afferma l’ex capo del governo che nell’appello dei presenti al vertice nomina Pier Ferdinando Casini, alcuni parlamentari uscenti che si riferiscono al Terzo Polo come Benedetto della Vedova, Linda Lanzillotta e il senatore Nicola Rossi. “C’erano esponenti politici finora appartenuti ad altri poli, non del centro, che hanno ritenuto interessante aderire a questa nuova formazione: ad esempio Pietro Ichino e Mario Mauro, rispettivamente domiciliati nel Pd e nel Pdl – continua ad elencare il Professore – Poi abbiamo avuto esponenti significativi della società civile.  Non c’era Montezemolo, ma c’erano Carlo Calenda e Andrea Romano. E ancora, il presidente della regione autonoma di Trento Lorenzo Dellai, Andrea Olivero, e alcuni ministri del governo che sta per concludere il mandato” (Corrado Passera, Andrea Riccardi, Ezio Moavero Milanesi ed il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà).

 

Il progetto – L’ex premier ha sottolineato che la crisi finanziaria è finita, ma “c’è una altrettanto grave e forse più importante emergenza: quella della disoccupazione, soprattutto giovanile e della mancanza di crescita. Non ho mai pensato di fondare un partito – continua – questa è un’ operazione di rinnovamento nel profondo della politica italiana che deve avere un giorno vocazione maggioritaria. Non sono l’uomo della Provvidenza”, ha detto il Professore.

Nel programma di Monti, che sarà a capo dello coalizione, ma che non intende rinunciare “all’onore conferitomi dal Capo dello Stato» ovvero l’incarico di senatore a vita, il riferimento all’Europa è centrale e protagonistico. “Ci saranno regole di governance molto esigenti che sono state accettate”, ha detto l’ex premier che  ha chiesto la collaborazione di Enrico Bondi per “una specie di ‘due diligence’ per valutare eventuali conflitti interesse candidati”.

 

L’appoggio del Vaticano –  Ma il  premier dimissionario ha dalla sua anche l’appoggio del Vaticano. Criticata dal Cavaliere l’espressione “salire in politica” utilizzata da Monti per annunciare il suo impegno diretto per il voto di febbraio (Monti dice “sale”, giustamente, perché aveva un rango inferiore di quello di presidente del Consiglio”, ha detto Berlusconi), l’espressione è stata invece ben accolta dal mondo cattolico. E’ “un appello a recuperare il senso più alto e più nobile della politica”, si legge su un articolo dell’Osservatore romano, mentre sull’Avvenire, il direttore Tarquinio rafforza tale posizione attribuendo ai governi guidati da Berlusconi “un alto tasso di inazione”. E al coro dei consensi si unisce anche la conferenza episcopale italiana. Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, il cardinale Angelo Bagnasco, ha infatti affermato che “sull’onestà e la capacità di Monti penso ci sia un riconoscimento comune, poi ognuno può avere opinioni diverse ma credo che su questo piano sia in Italia, sia all’estero ci siano stati riconoscimenti – commentando l’editoriale pubblicato ieri sull’Osservatore Romano, ha poi aggiunto – Sulla necessità di una politica nobile penso che tutti siamo più che d’accordo e lo auspichiamo. Per quanto riguarda poi i casi particolari ognuno fa le sue considerazioni e valutazioni”. “Sono molto grato di ciò che stato scritto su di me, ma la nuova formazione politica che nasce oggi unisce intorno a un programma impegnativo per la crescita del Paese e si rivolge a persone di buona volontà, credenti e non credenti “, ha concluso Monti che incassa però anche le critiche di chi non appoggia il suo progetto.

 

Le critiche  -“La conferenza stampa del senatore Monti rivela in modo inequivocabile il tentativo di nascondere dietro qualche candidatura moderata un disegno di alleanza con la sinistra”, ha detto Angelino Alfano. “Con il premier dimissionario, dice infine Bersani, c’è “un rapporto amichevole, di stima, di rispetto reciproco. Io- dice il segretario del Pd- sono alternativo alla destra, ai populismi, alla Lega e a Berlusconi. Adesso però bisogna vedere come Monti stesso e queste formazioni si riterranno rispetto al Pd, che è il primo partito del Paese”.

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