La Grecia consegna il piano di riforme a Bruxelles

La Commissione europea ha ricevuto la lista di proposte di riforma che la Grecia intende intraprendere per ottenere il prolungamento di 4 mesi degli aiuti. Il pacchetto dovrà essere approvato dai membri dell’Eurogruppo prima della ratifica finale dell’estensione. La lista di riforme presentata dalla Grecia “è sufficientemente ampia per rappresentare un valido punto di partenza per considerare l’estensione del programma di aiuti per altri quattro mesi”, è quanto affermano fonti della Commissione Ue, dopo che il portavoce Margaritis Schinas ha confermato su Twitter che “la lista delle misure di riforma del governo greco è arrivata in tempo. Siamo incoraggiati dal forte impegno a combattere l’evasione fiscale e la corruzione”. Ieri la Grecia aveva fatto sapere che non avrebbe potuto rispettare i tempi di consegna entro la mezzanotte, ma non è stato così. Il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis ha inviato il documento ieri, prima di mezzanotte. Atene sta compiendo uno sforzo per realizzare quanto necessario”, ha detto questa mattina il vice presidente della Commissione Franz Timmermans. Le riforme vanno fatte. Hanno poche alternative. La lista delle riforme proposte da Atene verrà ora valutata dai creditori della Grecia: la Commissione, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario internazionale, prima che i ministri delle Finanze dell’eurozona decidano i prossimi passi. Oggi è prevista una teleconferenza dell’Eurogruppo e se l’Eurogruppo darà il via libera, i 19 membri dell’eurozona dovranno approvare entro la fine della settimana l’estensione del bailout. Alcuni di loro, fra cui Germania e Finlandia, dovranno riferire al parlamento. Secondo l’ufficio del primo ministro greco Alexis Tsipras, la lista contiene misure contro evasione fiscale e corruzione, tagli alla burocrazia e privatizzazioni, ma anche riforme della sicurezza sociale e provvedimenti contro la crisi umanitaria provocata dall’austerità. Quello al quale si lavora con il governo greco “non è un nuovo accordo, ma una indicazione delle riforme su cui si vuole spingere, e questo nuovo lavoro richiederà quattro mesi”, ha affermato il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, in audizione presso il Comitato Affari economici e Monetari del Parlamento europeo. Quanto ai presunti ritardi nell’invio della missiva di Atene Dijsselbloem ha precisato che “al governo greco è stato chiesto di consegnare le misure ieri e la lettera di Atene è arrivata alle 23,15 nella mia casella di posta elettronica”. Di una Grexit, l’uscita di Atene dall’euro, “non se ne parla nemmeno.Il mio obiettivo è che l’Eurozona rimanga intatta. Stare insieme è difficile ma dobbiamo rimanere uniti. Solo il gabinetto di un Paese si è riunito per discutere di una possibile Grexit ed era la Gran Bretagna. Se i politici non hanno questa determinazione mandano un segnale negativo su una unione che noi abbiamo costruito. C’è uno spazio di miglioramento ma in questa unione ci abbiamo investito tanto. Ci sono Paesi vulnerabili ma non chiediamo loro di lasciare la protezione e il sostegno della zona euro. Il piano greco prevede buoni pasto, energia e sanità per i poveri, possibile estensione dello schema pilota di salario minimo. Queste le uniche misure per affrontare la crisi umanitaria contenute nella lista di riforme greca, ed il Governo specifica che la lotta alla crisi umanitaria non avrà effetti negativi per il bilancio.
La Grecia si impegna a non ritirare le privatizzazioni già completate e a rispettare, in base alla legge, quelle per cui è stato lanciato il bando, ma rivedrà quelle non ancora lanciate puntando a migliorare i benefici a lungo termine per il Governo che farà “un ‘phase in’ di un nuovo approccio intelligente sulla contrattazione collettiva per bilanciare la flessibilità con l’equità. Questo include l’ambizione di aumentare il salario minimo che però sarà fatto in consultazione con le istituzioni europee. Rivedere l’Iva perché non abbia impatto negativo sulla giustizia sociale ed evitare sconti ingiustificati, rafforzando i concetti di frode ed evasione e sostituendo le esenzioni con misure sociali per assicurare che tutte le aree della società, specialmente le benestanti che contribuiranno equamente alla spesa. La Grecia ridurrà i ministeri da 16 a 10, i consulenti e i benefit di ministri e parlamentari,   avviando una “spendig review” in ogni area della spesa pubblica per razionalizzare i ministeri dove la spesa non destinata a salari e pensioni ammonta a un incredibile 56% del totale. Rivedrà poi la spesa sanitaria ma garantendo l’accesso universale. Per l’Ue la lista di Atene è sufficientemente completa ed ulteriori specifiche sono attese prima della fine di aprile. Il premier greco Alexis Tsipras incontrerà questa mattina il grande compositore Mikis Theodorakis per discutere con lui gli ultimi sviluppi della situazione del Paese. L’incontro, sottolinea la stampa ateniese, si svolge anche alla luce della lettera critica pubblicata da Theodorakis sul proprio sito web con la quale l’artista, 89 anni, una delle leggende viventi della musica e della sinistra greca, ha chiesto a Tsipras e ai leader di Syriza di trovare il coraggio di rispondere ‘no’ al ‘nein’ di Schaeuble. Nuovi problemi quindi all’interno del partito per Alexis Tsipras. Una riunione immediata del gruppo parlamentare e degli organi del partito è stata chiesta dall’ economista e parlamentare di Syriza Costas Lapavitsas, che in un articolo sul suo blog esprime profonda preoccupazione per l’accordo del governo con l’Eurogruppo e le riforme che prevede. E ‘difficile vedere come attraverso questo accordo sarà attuato il programma di Saloniccco, ovvero le promesse elettorali di Tsipras, ed afferma nell’articolo: “Coloro che sono stati eletti nelle fila di Syriza sono impegnati ad andare avanti nella realizzazione del piano nazionale a prescindere dai negoziati sul debito, perché abbiamo bisogno di riavviare l’economia e dare sollievo alla società. È quindi necessario spiegare ora come questo programma sarà attuato e come il nuovo governo intende cambiare la tragica situazione che ha ereditato. L’accordo con l’Eurogruppo non è stato completato, anche perché non si sa nemmeno quali riforme saranno proposte dal governo greco e quali saranno accettate. Ma coloro che sono stati eletti sulla base del programma di Syriza, e che credono che le promesse di Salonicco siano il nostro impegno per il popolo greco, nutrono profonda preoccupazione. Domenica forti critiche all’operato del governo erano giunte dall’eurodeputato ed eroe della resistenza contro i nazisti Manolis Glezos e dall’area di Syriza detta Tendenza Comunista.

Cocis

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