Noi vediamo ogni giorno chi sono coloro che ora si prodigano e si sbracciano davanti alla Tv a favore della accoglienza degli immigranti che entrano nel nostro Paese senza neppure bussare. Saranno proprio gli stessi politici, osserviamoli bene, che poi verranno a chiedere per il loro ben servito, il nostro consenso elettorale. Si sentono così ‘buoni’ per l’ ospitalità che offrono in nome dell’ Italia, neppure si trattasse del salotto di casa loro, tanto che reputano superfluo perfino sapere chi sono i nuovi arrivati, ovvero, chi sono coloro che dovrebbero essere identificati per accordo internazionale sulla sicurezza di tutta Europa. La riprova di tale lassismo irresponsabile si ha quando la parte di questi che lasciano l’Italia e che vengono poi controllati negli altri Paesi europei, risultano degli autentici sconosciuti. A nobile coronamento della attività migratoria del mese di maggio gestita dall’ Italia è arrivata anche stavolta un ennesimo monito dall’ Europa che richiama la stessa Italia agli impegni assunti in ordine alla sicurezza, violati con la mancata identificazione di coloro che transitano attraverso il nostro Paese. La qual cosa assume il chiaro significato dell’inadempienza proprio dalle puntuali dichiarazioni politiche destinate a tranquillizzare il crescente numero di persone preoccupate, che i Centri di accoglienza in Italia non sono al collasso. Ed allora perché gli immigrati accolti non vengono identificati? Ma chi sono questi buonisti? Si tratta di personaggi che probabilmente si ritengono i signori di questa nostra terra. Ma questa è l’ Italia in cui viviamo, conquistata dai nostri Padri, è bene ricordarlo, palmo a palmo in due cento anni, al prezzo di generazioni e generazioni di croci, durante i moti insurrezionali contro la presenza straniera, le guerre del nostro Risorgimento, i due conflitti mondiali e la guerra di Resistenza, con milioni e milioni di morti. Sono ora loro, i signori come nell’ antico feudalesimo, che identificandosi con la nostra terra, decidono per noi, mobilitando le Istituzioni per facilitare e velocizzare l’ ingresso a vere e proprie masse di immigranti, con l’ invio anche di navi della nostra Marina Militare a prelevarli ai confini delle acque territoriali africane. In Europa questo pericolo, visto e considerato l’ esito dei recentissimi responsi elettorali, è stato più che compreso e le misure immediatamente adottate dalle leadership di vari Stati della CE, lo confermano. Ma com’ è possibile allora, non avvedersi proprio in Italia, culla delle tradizioni occidentali, cosa riserverà il l’attuale ‘peloso’ buonismo dell’accoglienza, alle tradizioni culturali , demografiche e religiose nostre e dei nostri figli, nel prossimo futuro?
Alberto Zei