Brexit e Trump, le nuove paure che stanno svegliando l’Europa

Finalmente potrebbero essere prese quelle decisioni che in molti ritengono essenziali per la sopravvivenza dell’Unione, ma che un Consiglio europeo ‘distratto’ , regolarmente rinvia.

Forse solo la paura convincerà l’Europa a muoversi.Sembra che alcuni capi di governo, in particolare i leader di Germania, Francia ed Italia, avrebbero in mente un piano B, cioè una strategia da attivare nel caso il referendum del 23 giugno sancisse l’uscita della Gran Bretagna dall’UE. E’ probabile che lo stesso possa accadere tra cinque mesi, alla vigilia delle elezioni americane ed alla probabilità che Donald Trump sia il nuovo presidente degli USA. In un caso la paura è costituita dal fatto che l’uscita di Londra porti alla disgregazione dell?unione o comunque rafforza il potere di ricatto esercitato da quei Paesi, come l’Ungheria, che si stanno allontanando dai valori fondamentali dell’Europa. Nell’altro caso, Trump in caso di elezione alla Casa Bianca, dimenticherà gran parte delle promesse fatte? Ci sono però due aree in cui il Presidente americano ha poteri esecutivi: Gli accordi commerciali e quelli sul clima, che ha già preannunciato che cancellerà per rinegoziarli su basi opposte a quelle su cui si era mosso Obama, e gli accordi militari, in primis la Nato. La richiesta di Trump che gli europei paghino con risorse proprie la loro difesa e cessino di cavalcare la spesa militare americana è molto popolare e non solo tra i repubblicani. E’ inutile sottolineare che Trump al riguardo ha formalmente torto. I paesi della Nato contribuiscono alle spese dell’Alleanza, ciascuno in proporzione al proprio reddito:gli USA per il 22%, la Germania il 15%, la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia intorno al 10% . Ma gli Usa spendono anche al di fuori della Nato, ad esempio per garantire la copertura notturna dei cieli del pianeta e, questo va a beneficio anche dei Paesi UE. Quindi pagarsi da soli la Nato non riducendo i compiti, costerebbe agli europei l’1% del Pil all’anno. A quel punto sarebbe meglio puntare ad una difesa comune europea. E’ da quando è nata l’Ue, 60 anni or sono, che si parla di difesa comune, senza combinare nulla.Nemmeno l’Isis è riuscito a far superare le gelosie nazionali.Forse sarà Donald Trump a fare il miracolo, con ricadute positive sull’economia europea. Infatti da quanto può trapelare dal piano B, pare sia proprio la difesa l’area dalla quale si propone di partire per rispondere alla Brexit, accelerando l’integrazione. Ma la paura, però, non è stata in grado di far fare un passo avanti all’integrazione economica. Ormai è chiaro che una nuova crisi di fiducia sta per colpire l’Europa, forse più significativa della Brexit e di Trump. Ma evidentemente gli indi alcuni attori della politica europea sono più forti di quelli delle gerarchie militari

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