Gran Bretagna. I sudditi gay della Regina Elisabetta si potranno sposare

Il sottosegretario alle parità Lynne Featherstone, annuncia che dal 5 di dicembre, in Gran Bretagna è possibile celebrare le nozze in chiesa per i gay. Dal prossimo mese, tutti i sudditi omosessuali di sua Maestà Elisabetta II, che vorranno celebrare la loro unione civile in chiesa potranno farlo, con la benedizione del governo di David Cameron. L’iniziativa, che è solo “volontaria”, è cara al primo ministro Tory (Cameron ha detto al recente congresso del suo partito a Manchester che crede nelle nozze gay perché il matrimonio “ è un valore dei conservatori”) ma trova l’opposizione dei più conservatori della Church of England e nella Chiesa Cattolica inglese. Le chiese non saranno obbligate a attuarla. Lo faranno certamente quei gruppi – quaccheri, unitari e ebrei progressisti – che avevano messo pressione al governo per vederla arrivare in porto. Una volta levato il bando in dicembre alle unioni civili in chiesa la stima è di 1.500 gay che approfitteranno dell’opportunità per portare il partner o la partner all’altare in una chiesa o in sinagoga. Ogni anno in Gran Bretagna vengono celebrate 5.500 cerimonie di unione civile tra gay.

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