Giornalista allontanata dalla Camera: ‘Il suo abito non è adatto’

Una giornalista del quotidiano il Domani è stata allontanata dalla tribuna stampa di Montecitorio perché indossava un abito senza maniche. Come racconta lei stessa a un certo punto, nel corso dei lavori in Aula, si è avvicinata una funzionaria dicendole di coprirsi. Non avendo con sé un foulard da mettere sulle spalle – proprio come avviene in chiesa – né tantomeno una giacca, ha dovuto prendere le sue cose e andarsene. Il tutto mentre, in Aula, alcune deputate indossavano, visto il gran caldo di questi giorni, abiti o camicette smanicathe. Insomma, è proprio il caso di dirlo, mentre alle deputate un certo abbigliamento è consentito, ai giornalisti no. Eppure entrambi non sono lì per divertirsi ma per lavorare.

Ora, se è comprensibile il disappunto della collega, che giura di non essere mai stata richiamata in alcun modo per il proprio vestiario, una domanda è d’obbligo: c’è una norma del regolamento che vieti di entrare vestiti con un “tubino”, classico abito da donna senza maniche? No, non esiste un preciso dress code per le donne, come c’è per gli uomini per quanto riguarda la giacca. Semplicemente quell’abito è stato ritenuto “davvero inadeguato”. Ma se non esiste una regola precisa, sulla base di cosa è stato espresso un simile giudizio? La collega non si è presentata in costume o in top con la pancia scoperta. Però non andava bene per qualcuno. Lo sarebbe stata se si fosse presentata indossando un kaftano da mare con le spalle rigorosamente coperte? E le parlamentari smanicate in Aula perché non vengono allontanate?

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