Europee, ottima  salute per la destra.  Per l’Ecr previsti 24 seggi in più rispetto al 2019. Fratelli d’Italia chiude la campagna elettorale il primo giugno a Piazza del Popolo con Meloni

La destra europea, stando ai principali sondaggi, si presenta in ottimo stato di salute al voto dell’8 e 9 giugno. Nonostante il calo del numero totale di eletti (da 751 a 720), ci si attende che la famiglia di centrodestra (Ppe, Ecr e Id) aumenti di molto i seggi a Strasburgo rispetto al 2019.

Secondo le stime di Europe Elects, infatti, l‘Ecr, il movimento dei conservatori e riformisti europee guidata da Giorgia Meloni porterebbe al Parlamento europeo 24 eletti in più degli attuali. Il Partito popolare europeo, a cui aderisce Forza Italia, dovrebbe eleggere un eurodeputato in più rispetto al 2019. In crescita anche famiglia dell’Id (Identità e democrazia), a cui appartiene la Lega, che cresce di 11 seggi.

Stando ai numeri si profila concretamente lo scenario auspicato dalla premier Meloni di nuove maggioranze. E di una nuova stagione europea. Il previsto  spostamento a destra è destinato a incidere notevolmente sul futuro quinquennio dell’Unione europea, alle prese con sfide decisive nello scenario geopolitica.

L’elezione del presidente della Commissione Ue

Il presidente della Commissione europea, infatti, verrà designato a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo, tenendo conto del risultato delle elezioni per il Parlamento. L’assemblea di Strasburgo dovrà poi approvare sia il presidente della Commissione, sia la Commissione in toto, che entrerà in carica a fine anno.

Ma votare sì alla Commissione nel Parlamento europeo non implicherebbe far parte di una maggioranza parlamentare in senso stretto, poiché a Bruxelles le maggioranze si costruiscono poi sulle singole questioni durante la legislatura.

In Italia FdI saldamente al primo posto

In Italia, a tre settimane dal voto, Fratelli d’Italia  (che chiuderà la campagna elettorale il primo giugno a piazza del Popolo) continua a guardare tutti dall’alto. Confermando o superando la soglie del 26% raggiunta alle scorse elezioni politiche. In leggera crescita il Pd che oscilla tra il 19 e il 20%, cala il movimento 5Stelle che scende al 15%. Si conferma il duello tra Lega e Forza Italia appaiate all’8,5%. Dovrebbe superare la fatidica soglia del 4% Stati Uniti d’Europa. Incerto lo sbarco a Strasburgo di Azione di Calenda e di Alleanza-Verdi-Sinistra.

‘Siamo alla vigilia di un voto decisivo, nel quale i cittadini saranno chiamati a scegliere tra due modelli d’Europa. Da una parte, un super-Stato burocratico ipercentralista e nemico delle specificità nazionali, costruito sul trasferimento di nuove competenze e quote sempre maggiori di sovranità dai governi e dai parlamenti legittimati dai popoli alla Commissione europea. Dall’altra, una confederazione di Nazioni sovrane, unite sui grandi temi ma libere di affrontare questioni di stretta rilevanza nazionale, garantendo quel principio di sussidiarietà sancito dai Trattati dell’Unione Europea. Noi crediamo in questo secondo modello e stiamo lavorando per costruirlo’. Così la premier Giorgia Meloni, nel messaggio indirizzato al presidente del Centro Studi Rosario Livatino, Mauro Ronco, in occasione dell’incontro ‘Ripartire dall’Europa, ripensare l’Unione’.

“Con Giorgia. L’Italia cambia l’Europa”. Fratelli d’Italia, è pronta con il grande appuntamento di piazza prima del voto del 9 e 10 giugno. La convocazione (confermata dalle locandine che già corrono sui social) è a Piazza del Popolo a Roma il primo giugno alle ore 14 alla presenza della leader Giorgia Meloni.

La premier non prenderà parte attivamente alla campagna elettorale, come ha chiarito dal palco della conferenza programmatica di Pescara dove ha annunciato la sua discesa in campo per le europee nel nome di ‘Giorgia’. Non si sottrarrà però al rush finale, prestando volto e voce alla chiusura che, per via della Festa della Repubblica, verrà anticipata al primo giugno, giornata in cui in agenda figura anche il tradizionale aperitivo al Colle con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

A distanza di due settimane dalla kermesse pescarese viene dunque confermato lo schema studiato in via della Scrofa. Per Meloni la campagna elettorale sarà ‘light’, ristretta. “Non toglierò un solo minuto all’attività del governo per fare campagna elettorale sul mio nome”, aveva anticipato lei stessa in quell’occasione. Nessuna novità di rilievo, a ben guardare un precedente c’è già. Nel 2009, Silvio Berlusconi candidato alle europee e al timone di Palazzo Chigi. Il leader di Forza Italia non si spese per la campagna elettorale ma partecipò al solo comizio finale, forte del ruolo da presidente del Consiglio costantemente sotto i riflettori.

La presidente Meloni, confermano i suoi, si limiterà a chiudere la campagna di Fratelli d’Italia per le europee il primo giugno a Roma, nella storica piazza che fu di Almirante, lasciando il ‘fardello’ di tirar su voti a ministri, candidati e volti noti del partito. Compresa la sorella Arianna, anche lei con presenze ‘centellinate’ sul territorio: al momento è confermato che prenderà parte a un evento in Salento. Per il resto, la campagna elettorale di Fdi si giocherà ricalcando il modello Pescara, ovvero tavole tematiche animate da ministri e volti noti del partito.

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