Ciao Chet

Spettacolo corale, “Ciao Chet! Chet Baker la musica nell’anima” al debutto a Messina domenica 31 agosto al Monte di Pietà A pochissimo dalla prima per l’autrice Raffaella Cannioto è lo spettacolo multisensoriale al quale ha dedicato più di un anno di elaborazione e organizzazione. Ed è Danilo Cucurullo, voce da baritono ma particolarmente pulita, a ricordare che “Ciao Chet!” è un omaggio affettuoso a Chet Baker ed un incontro multiplo tra attori, musicisti, cantante, ballerine, che prelude all’incontro vero, quello di tutti noi insieme con la platea. E il gioco di specchi, il gioco dei doppi, che è la cifra della regia di Simonetta Pisano che si replica, si amplia con Giada Vadalà in scena, in contraltare, a contrappeso alla danza di Federica Vento e Alice Rella, anche coreografa, e nelle luci guidate da Renzo Di Chio mentre l’ensemble musicale fa il cuore dello spettacolo. Ensemble straordinario, attorno alla voce di Danilo Cucurullo. La formazione totalmente inedita del quartetto e la voglia di fare musica insieme, oltre che l’ammirazione per il virtuosismo di Chet Baker, sono gli elementi messi in luce da Andrea Beneventano, in scena al pianoforte. “Rispetto ad altri trombettisti molto tecnici, Baker affrontava melodie e interpretazioni in modo semplice. Ed essere semplice e allo stesso tempo efficace, toccante e bello, dice Alessandro Presti che è la tromba di “Ciao Chet!”, è molto difficile. Impossibile per molti, specie per quelli per cui la musica è prima di tutto tecnica. Possibile per Chet”. “La figura di Chet Baker rappresenta nell’immaginario collettivo il senso del jazz ed uno spettacolo costruito intorno alla sua figura è importante in un momento in cui il jazz sta perdendo pathos, emozione, lirismo”, commenta Nello Toscano, contrabbassista e fondatore dell’Orchestra Jazz del Mediterraneo. Sì, il jazz sta diventando una attività sportiva, continua Toscano. Ci si allena molto e si mette da parte il sentimento”. Quel che non faceva Chet Baker, che ha dato al genere la sua connotazione forse più amata: “molto intimista, molto romantica, un po’ decadente. La mia idea del jazz”. “Questo spettacolo mi ha coinvolto da subito, perché Chet Baker è il massimo, ma c’è dell’altro. Sarà un’occasione per avvicinare nuovo pubblico al jazz.

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