A message is displayed on the monitor of a Piraeus Bank ATM in Athens, Greece, June 27, 2015. Greek Prime Minister Alexis Tsipras called a referendum on austerity demands from foreign creditors on Saturday, rejecting an "ultimatum" from lenders and putting a deal that could determine Greece's future in Europe to a risky popular vote. REUTERS/Yannis Behrakis

Tsipras annuncia in tv: ” Oggi rimarranno chiuse tutte le banche greche e la Borsa di Atene”

Da oggi le banche di tutta la Grecia rimarrano chiuse e non aprirà  la Borsa di Atene. Lo ha confermato il presidente greco Alexis Tsipras. La decisione è stata presa dopo un pomeriggio complicatissimo a colloquio con i consiglieri finanziari del governo sugli annunci di Francoforte e sulla conferma dei fondi di emergenza della Bce. Tsipras ha invitato i greci a mantenere la calma, rassicurandoli che i depositi sui conti correnti non saranno a rischio. Tsipras ha accusato la Bce di averlo costretto a tenere chiuse le banche in tutto il Paese, non avendo ancora ricevuto conferme sulla conferma dei fondi Ela, cioè denaro liquido in prestito previsto per i casi di emergenza. E poi ha attaccato chi ha criticato la decisione di Atene di indire un referendum, del quale non è ancora chiaro il quesito.  Mario Draghi aveva deciso di non chiudere i rubinetti alle banche greche che non saranno così costrette a chiudere per mancanza di denaro liquido, ma forse non basterà. Poco prima che in Grecia si riunisse il Consiglio per la stabilità finanziaria della Grecia per discutere della situazione del sistema bancario greco, la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i fondi dell’Emergency liquidity assistance (Ela), mantenendo così il massimale per la concessione di liquidità di emergenza alle banche greche allo stesso livello deciso il 26 giugno. Una decisione che il Consiglio direttivo e Mario Draghi si dicono pronti a riconsiderare, nel caso ce ne sarà bisogno. I greci sicuramente ricorderanno   quello che accadde il 16 marzo 2013 a Cipro con banche chiuse per due settimane e bancomat che non elargivano più di 300 euro al giorno per conto corrente. Impossibili furono anche i trasferimenti da conto a conto sulla stessa banca e divieto di espatriare con più di 5mila euro in contante. Inoltre, nessuno accettava più assegni, considerati quasi carta straccia in quanto potevano essere depositati ma non incassati. Secondo una legge del 1993, il governatore della Banca centrale può imporre restrizioni, ma è necessario che il ministro delle Finanze approvi tale decisione il giorno stesso in cui viene presa. Le limitazioni sulle transazioni e sul ritiro di contante colpirebbero il turismo, l’industria, le importazioni e in pratica ogni tipo di attività economica.   Il libero movimento del capitale è uno dei quattro pilastri su cui si fonda l’Unione europea. Può essere imposto solo in casi particolari, come nell’unico precedente storico, quello di Cipro, quando la Commissione lo accordò spiegando che c’erano rischi significativi di una completa destabilizzazione del sistema finanziario. Da Francoforte arrivano rassicurazioni per la Grecia dopo la decisione del Governo di Alexis Tsipras di indire il referendum sulla scelta di Atene davanti alle decisioni Ue, in programma il prossimo 5 luglio, e dopo la mancata proroga del programma di salvataggio in scadenza il prossimo 30 giugno. La Bce dice che lavorerà a stretto giro con la Banca di Grecia per mantenere la stabilità finanziaria. Il Consiglio direttivo della Bce ha accolto con favore l’impegno da parte dei ministri degli Stati membri dell’area dell’euro di prendere tutte le misure necessarie per migliorare ulteriormente la resistenza delle economie dell’area dell’euro e di essere pronti ad adottare delle misure per rafforzare l’Unione economica e monetaria. Il segretario al Tesoro Usa Jack Lew ha reso noto di aver chiamato il premier ellenico Alexis Tsipras per dirgli che è nell’interesse della Grecia, dell’Europa e dell’economia globale trovare una soluzione che riporti Atene sulla strada delle riforme e della ripresa. Il ministro del Tesoro americano ha aggiunto che Washington segue da vicino la situazione greca, sottolineando l’importanza dell’impegno alle riforme greche e la discussione sul potenziale alleggerimento del debito. Lew ha concluso ricordando la necessità che la Grecia compia i passi necessari per mantenere la stabilita’ finanziaria prima del referendum del 5 luglio. Gli Usa chiedono quindi a Europa e Fondo Monetario di arrivare a un piano che riesca a mantenere Atene nell’euro. Fonti del governo Usa fanno sapere che nella giornata di ieri il segretario al Tesoro ha tenuto inoltre delle telefonate con la direttrice dell’Fmi Christine Lagarde e con i ministri delle Finanze di Germania e Francia per chiedere loro di trovare una soluzione sostenibile che metta la Grecia sulla strada delle riforme e della ripresa all’interno dell’Eurozona. Il portavoce del Tesoro Usa fa sapere inoltre che i funzionari del dipartimento sono in costante contatto con Atene e che Lew ha parlato al primo ministro Alexis Tsipras diverse volte nelle ultime due settimane. Barack Obama ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sugli sviluppi della situazione in Grecia. I due leader, riferisce la Casa Bianca, hanno concordato che è “di cruciale importanza riprendere un cammino che consenta alla Grecia riforme e crescita all’interno dell’Eurozona”. I team economici dei due capi di Stato resteranno in stretto contatto per monitorare la situazione. Il Consiglio per la stabilità finanziaria greco ha informato che i bancomat riapriranno oggi pomeriggio con un limite di ritiro massimo 60 euro, tranne che per gli stranieri o di chi e’ in possesso di carte di credito emesse da istituti non ellenici. Dal limite di 60 euro per i greci sarà escluso il ritiro delle pensioni. Nel corso del fine settimana per le strade del Paese si sono registrate lunghe code ai bancomat per ritirare denaro, fino a circa 400 milioni di euro, che si sommano ai quasi 4 miliardi di euro ritirati la settimana precedente. In effetti la decisione era quasi obbligata visto che nel pomeriggio la Bce ha congelato la liquidità di emergenza a disposizione degli istituti al livello fissato venerdì, 89 miliardi di euro. Un tetto che, a fronte della sempre più frenetica corsa agli sportelli dei greci, oggi non consentirà di rifornire i bancomat di contante. Solo sabato sono stati ritirati altri 700 milioni di liquidità agli istituti, che hanno visto i propri depositi calare a 120 miliardi, 30 in meno rispetto allo scorso dicembre quando Syriza ha vinto le elezioni. Dopo aver ribadito che “le recenti decisioni dell’Eurogruppo e della Bce hanno l’obiettivo di cercare di soffocare le volontà del popolo greco”, Tsipras via Twitter ha tentato di rassicurare i connazionali e evitare il panico scrivendo che “i depositi bancari sono totalmente sicuri” così come “i pagamenti di stipendi e pensioni”. Le Borse europee in preda al panico dopo il fallimento della trattativa sulla Grecia. A oltre mezz’ora dalla campanella iniziale i futures sulle piazze europee cedono il 5,8%. Particolarmente colpite risultano Parigi e Francoforte, mentre gli analoghi contratti sui listini Usa cedono l’1,3% (Dow Jones) e l’1,45% (Nasdaq). L’effetto Grexit affonda anche la Borsa di Tokyo che amplia le perdite ai minimi intraday, fino a -2,83%: l’indice Nikkei, con l’ipotesi più concreta dell’uscita di Atene dall’Eurozona, brucia 585,67 punti, a quota 20.120,48. E’ corsa degli investitori verso i ‘beni rifugio’, sulle probabilità dell’uscita della Grecia dall’euro mentre ad Atene è scattato il controllo dei capitali. Le quotazioni dell’oro così salgono dell’1,1% a 1188,23 dollari riprendendosi dal ribasso della scorsa settimana quando un accordo fra i creditori e la Grecia sembrava vicino. Giù le quotazioni dell’euro all’avvio dei mercati a causa della possibilità sempre più vicina di un’uscita della Grecia dalla moneta unica mentre ad Atene è scattato il controllo dei capitali. L’euro, sulla scia di quanto visto nella notte in Asia, cede l’1,4% verso il dollaro a quota 1,101 e perde terreno verso lo yen (-2,5%) e la sterlina (-1,23%).La Commissione Ue ha giudicato oggi “giustificate” in base a ragioni di sicurezza pubblica le misure restrittive sui movimenti di capitale adottate dalle autorità greche. E’ quanto si legge in una nota del commissario responsabile dei mercati finanziari Jonathan Hill. Mentre le misure restrittive adottate risultano necessarie e proporzionate in questa fase,osserva il commissario Ue, la libera circolazione dei capitali deve comunque essere ristabilita il prima possibile nell’interesse di tutti.

Roberto Cristiano

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