Segreti e leggende sulla Napoli sotteranea: il nuovo romanzo di Pannone

Bande armate che si affrontano nel sottosuolo di Napoli. Segreti indicibili ed antichi che possono condurre a ricchezze incalcolabili o alla morte. Una setta segreta che trama nell’ombra da secoli. Questo e altro si trova nel romanzo del giornalista Armando Pannone, “Le cripte del Sebeto”, ambientato nella città più misteriosa del pianeta.

“Napoli, in effetti, è la location ideale per ambientare un thriller esoterico come il mio libro – spiega Armando Pannone – perché la città ha assorbito gli influssi di tutte le dominazioni che si sono avvicendate nel corso della sua storia, rivestendo sempre un ruolo di primo piano nel dipanarsi degli eventi cruciali per i destini dell’Europa”. Il romanzo parla del Sebeto, il fiume che scorre sotto la città e che un tempo remoto era navigabile. Oggi dovrebbe essere poco più di un rigagnolo, ma le leggende lo vogliono misteriosamente inabissato nelle profondità della terra.

“Il Sebeto effettivamente nasconde molti segreti – racconta l’autore – e nel libro, ho cercato di immaginarlo sempre associato agli eventi epocali che hanno scandito la storia della città. Mi sono divertito a mescolare gli ingredienti di un gothic thriller con la quotidianità napoletana. Spero che il mix sia risultato gradevole.

Nel libro si parla delle leggende sul Sebeto ma anche e soprattutto della Napoli sotterranea e della sua dimensione esoterica. Un tema sfruttato, ma che Pannone ha declinato con un taglio molto particolare.

“Il sottosuolo di Napoli si presta per le ambientazioni di trhiller come il mio lavoro- continua Amrando Pannone – perché nasconde gli enigmi della civilità greca, romana, templare e così via, fino a giorni nostri. Nei quartieri, ancora oggi, si tramandano oralmente segreti o leggende senza tempo, legate al culto degli antichi o dei defunti. Ho anche cercato di inserire, nel romanzo, personaggi partenopei di grande spessore culturale, meno conosciuti del principe di San Severo, ad esempio, Giovan Battista della Porta. Un mondo per far conoscere uno degli aspetti reconditi o ignorati dell’immenso patrimonio culturale della nostra città: il pensiero delle menti brillanti che da Napoli hanno influenzato il mondo”.

Sette segrete, intrecci di malavita e malaffare, libri perduti e ritrovati, sembrano temi già affrontati da molti autori di gothic thriller . In che cosa è diverso il suo libro?

“Il mio libro è diverso anzitutto perché è ambientato a Napoli, la più misteriosa città del pianeta, secondo la mia opinione. Poi, per realizzarlo, sono stato a contatto con le persone anziane dei vicoletti della città, visitando gli angoli più ascosti del centro storico e ho consultato montagne di documenti antichi. Se avessi realizzato un saggio, probabilmente, pochi l’avrebbero letto. Utilizzando lo stile dell’esotheric  thriller, spero di interessare di più i lettori e indurli ad amare ancora di più la città di Napoli”.

 

 

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